MACCHINA DEL TEMPO DICEMBRE 2004, 16 novembre 2005
Oltre ai suoi polmoni, alla muta e alle pinne (esclusivamente marcate Mares), per realizzare lo scorso 2 ottobre il record mondiale Gianluca Genoni ha usufruito di uno strumento assolutamente indispensabile per la felice riuscita dell’impresa
Oltre ai suoi polmoni, alla muta e alle pinne (esclusivamente marcate Mares), per realizzare lo scorso 2 ottobre il record mondiale Gianluca Genoni ha usufruito di uno strumento assolutamente indispensabile per la felice riuscita dell’impresa. Si tratta di particolari lenti a contatto realizzate artigianalmente e solo su ordinazione da un ottico di Roma (www.otticarocchi.com). La principale particolarità di queste lenti, fatte apposta per chi pratica apnea, è di consentire una buona visione sia in acqua che fuori grazie al piccolissimo lenticolo centrale di 200 diottrie, che neutralizza la caduta di potere dell’occhio immerso in un elemento di densità ottica simile a quella della cornea umana. Questo lenticolo, essendo molto piccolo (circa 2 mm), non copre tutto il campo visivo, permettendo così di vedere a fuoco, attraverso la parte non graduata, le immagini percepite fuori dall’acqua. L’importante è non perderle: vista la loro particolarità, è davvero fuori dal comune anche il loro costo, che si aggira intorno ai 500 euro a coppia. Indispensabile per Genoni anche il profondimetro ”Nemo” (anch’esso marcato Mares), uno strumento che non solo memorizza la profondità massima raggiunta, ma diventa un fedele compagno durante la discesa. lui che, dopo essere stato programmato, segnala con dei bip all’atleta le diverse profondità raggiunte man mano che si scende per arrivare alla meta fissata.