MACCHINA DEL TEMPO DICEMBRE 2004, 16 novembre 2005
Un Dio dalla testa di falco che ha solo sette giorni di vita, una donna misteriosa dai capelli blu che piange lacrime azzurre
Un Dio dalla testa di falco che ha solo sette giorni di vita, una donna misteriosa dai capelli blu che piange lacrime azzurre. Una New York costruita su tre livelli, nel cui cielo galleggiano piramidi volanti. Sono i punti forti del film Immortal, ambientato agli inizi del XXII secolo e ispirato ai fumetti fantascientifici di Enki Bilal. un film con il quale la cinematografia francese si propone di conquistare il mondo e che per ciò stesso - come ammettono gli stessi produttori - gli americani guardano con sufficienza. Ma le premesse per un grande successo ci sono tutte: cinque settimane di riprese tradizionali, in studio, seguite da sette settimane di lavorazione con fondali verdi. Infine altre tre settimane di riprese ”motion capture” con attori in calzamaglia nera pieni di sensori ed esposti al fuoco incrociato di macchine da presa a raggi infrarossi. Una computer grafica all’avanguardia ha messo insieme poi tutte le versioni della pellicola creando uno spettacolo che non è né di cartoni animati né un film di semplici attori in carne e ossa.