MACCHINA DEL TEMPO DICEMBRE 2004, 16 novembre 2005
Nel mondo, di banche che congelano semi ce ne sono tante. La più grande di tutte, ad Arthus in Scandinavia, raccoglie lo sperma di migliaia di studenti universitari alti, biondi e con gli occhi azzurri
Nel mondo, di banche che congelano semi ce ne sono tante. La più grande di tutte, ad Arthus in Scandinavia, raccoglie lo sperma di migliaia di studenti universitari alti, biondi e con gli occhi azzurri. Il seme, una volta congelato, viaggia via nave verso una quarantina di Paesi tra i quali la Spagna, il Paraguay, il Kenya, Hong Kong. Lo scorso anno la Cryos International (la ditta che vende il seme nordico e che finora ha prodotto nel mondo qualcosa come diecimila gravidanze) ha aperto una filiale a New York, per soddisfare le crescenti richieste dei discendenti di immigrati scandinavi: «Poiché era difficile per loro trovare pezzi di ricambio autenticamente nordici, abbiamo capito che per noi c’era un buon mercato», ha spiegato Ole Schou, amministratore delegato dell’azienda. E nel sito americano della Cryos gli anonimi donatori sfoggiano suggestivi pseudonimi come Thor, Arve e Jens. Nelle banche del mondo, comunque, non si pensa soltanto a congelare futuri bimbi dal fascino nordico. In Italia, per la precisione nell’Istituto di genetica vegetale di Bari, sono conservati a meno venti gradi 84 mila semi di piante appartenenti a cinquecento generi e seicento specie diverse, tutte del bacino del Mediterraneo. La maggior parte sono piante coltivate, ma ce ne sono anche di selvatiche e aromatiche. Alcuni campioni, accumulati in oltre trent’anni di ricerca, sono in via d’estinzione. Tra questi l’Elleborine rossa, rara pianticella alta tra i quindici e i sessanta centimetri, col fusto esile bruniccio, le foglie strette e i fiori color rosa-rossastro.