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 2005  novembre 16 Mercoledì calendario

Il Consiglio comunale di Torino ha boicottato la Coca-Cola votando (con 12 favorevoli, 11 contrari, 6 astenuti, 20 assenti) un ordine del giorno che "auspica l’esclusione delle bevande prodotte dalla multinazionale Coca-Cola dai locali e dagli uffici dell’amministrazione comunale"

Il Consiglio comunale di Torino ha boicottato la Coca-Cola votando (con 12 favorevoli, 11 contrari, 6 astenuti, 20 assenti) un ordine del giorno che "auspica l’esclusione delle bevande prodotte dalla multinazionale Coca-Cola dai locali e dagli uffici dell’amministrazione comunale". Titolo della campagna: "Fuori la Coca Cola dal Comune di Torino". La multinazionale, che negli Usa "è stata citata in giudizio per violazione dei diritti umani dai sindacati di alcune imprese colombiane", si legge nella motivazione della delibera, è accusata di essere mandante di politiche repressive verso lavoratori e sindacati della Colombia e di altri paesi quali Guatemala, Filippine, Pakistan, India, Israele e Venezuela per "raggiungere i suoi fini economici". Torino, dove la delibera voluta da Pdci e Prc (divisi Ds e Margherita) per il momento rimane solo un invito, è l’ultima tappa di polemiche innestate altrove se è vero che il Municipio XI di Roma non ha concesso il passaggio dei mezzi della Coca Cola che accompegneranno la Torcia Olimpica verso Torino (empasse poi risolta con l’intervento del sindaco Valter Veltroni). Possibili le ricadute sulle Olimpiadi (al via il 10 febbraio 2006), di cui la Coca-Cola è uno degli undici Top sponsor. In tutto sono una cinquantina e muovono circa 400 milioni di euro. Nicola Raffa, consigliere delegato di Coca-Cola company: "Purtroppo danneggia l’immagine dell’Italia intera e mette a rischio le future candidature per ospitare i giochi nel nostro Paese. Sono azioni che infastidiscono notevolmente il Comitato Olimpico". La vicenda, seconda Raffa, "certamente non potrà avere sviluppi positivi e soprattutto per il capitolo Olimpiadi. Non è accettabile che si metta in discussione con pratiche come il boicottaggio uno sponsor come Coca-Cola, che sostiene i Giochi Olimpici dal 1928".