MACCHINA DEL TEMPO DICEMBRE 2004, 16 novembre 2005
A Gabriele di Napoli, che vuol sapere se è vero che l’acqua pura non è potabile, risponde Giuseppe Giuliano, dirigente di ricerca dell’Istituto di ricerca sulle acque del Cnr, Roma Per essere idonea all’uso potabile l’acqua, trattata o non trattata, deve avere determinate caratteristiche di qualità espresse mediante parametri indicatori di natura organolettica (quali odore, sapore, aspetto ecc
A Gabriele di Napoli, che vuol sapere se è vero che l’acqua pura non è potabile, risponde Giuseppe Giuliano, dirigente di ricerca dell’Istituto di ricerca sulle acque del Cnr, Roma Per essere idonea all’uso potabile l’acqua, trattata o non trattata, deve avere determinate caratteristiche di qualità espresse mediante parametri indicatori di natura organolettica (quali odore, sapore, aspetto ecc.) e chimica; deve contenere elementi chimici e sali in concentrazioni e quantità tali da non rappresentare un potenziale pericolo per la salute umana ed essere priva di microrganismi patogeni o di parassiti. L’acqua allo stato puro, come quella distillata, non è potabile perché l’assenza totale di sali altera i fenomeni di scambio a livello della mucosa gastrointestinale, determinando carenze nutritive e sintomi patologici. L’acqua potabile rientra nella più generale categoria delle ”acque destinate al consumo umano”, che comprende quelle per la preparazione di cibi o bevande e le acque utilizzate dalle imprese alimentari. La loro qualità in Italia è disciplinata dal D.L. 31 del 2.2.01 che ha lo scopo di proteggerci dalla contaminazione idrica. La normativa fornisce per i parametri indicatori valori massimi per i giudizi di conformità. Le acque grezze prelevate dai corpi idrici possono essere sottoposte a diversi tipi di trattamento (potabilizzazione) mediante la rimozione di specifiche sostanze in eccesso.