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 2005  novembre 16 Mercoledì calendario

A Franca di Trani (BA) risponde Mauro Rossi, primo ricercatore dell’Istituto di scienze dell’alimentazione del Cnr, Avellino Si tratta di reazioni diverse

A Franca di Trani (BA) risponde Mauro Rossi, primo ricercatore dell’Istituto di scienze dell’alimentazione del Cnr, Avellino Si tratta di reazioni diverse. Il termine allergia è stato introdotto per la prima volta da von Pirquet nel 1906 per indicare una reazione a sostanze estranee che implicava evidenza clinica di ipersensibilità. Con la scoperta dell’esistenza delle immunoglobuline E (IgE), avvenuta nel 1967, si è osservato che la maggior parte delle risposte allergiche risulta essere IgE-mediata. Le allergie alimentari sono quindi le reazioni avverse al cibo dovute alla produzione di IgE specifiche. Gli antigeni alimentari vengono captati dalle IgE poste sulla superficie di particolari cellule immuni; questa interazione determina la liberazione, da parte delle cellule, dei mediatori chimici che sono responsabili dei fenomeni allergici. Le intolleranze alimentari rappresentano invece reazioni avverse al cibo che possono essere su base immune, non IgE-mediate, oppure non dipendenti dalla risposta immune, basate in genere su deficit enzimatici. Nella maggior parte dei Paesi europei, gli alimenti che più frequentemente scatenano allergie sono: il bianco d’uova, il pesce e il latte vaccino (le sue proteine), responsabili di circa il 60% di tutte le reazioni IgE-mediate, seguite in percentuale minore dalle allergie alla frutta e ai legumi. Tra le intolleranze alimentari su base immune la celiachia, o intolleranza al glutine, rappresenta la forma più diffusa. causata dall’ingestione di proteine contenute in cereali di uso comune, con conseguente danno immuno-mediato principalmente all’intestino; in assenza di una dieta rigida priva di glutine, la persistenza dell’enteropatia può associarsi allo sviluppo di neoplasie intestinali. Altra importante forma di intolleranza alimentare è l’ipolattasia, causata non da un’alterata risposta immune, bensì dalla carenza dell’enzima intestinale lattasi che digerisce il disaccaride lattosio.