MACCHINA DEL TEMPO GENNAIO FEBBRAIO 2005, 15 novembre 2005
Quali potrebbero essere le risposte strutturali di una torre alta un chilometro nei confronti delle condizioni climatiche mutevoli e dei naturali fenomeni atmosferici? Tralasciando le occasionali raffiche di vento che toccano i 200 km l’ora quando si sale a mille metri di altezza, anche solo la presenza di venti più deboli ma costanti potrebbe creare vortici e zone di vuoto a effetto risucchio in grado di destabilizzare la struttura
Quali potrebbero essere le risposte strutturali di una torre alta un chilometro nei confronti delle condizioni climatiche mutevoli e dei naturali fenomeni atmosferici? Tralasciando le occasionali raffiche di vento che toccano i 200 km l’ora quando si sale a mille metri di altezza, anche solo la presenza di venti più deboli ma costanti potrebbe creare vortici e zone di vuoto a effetto risucchio in grado di destabilizzare la struttura. Tanto per cominciare, gli ingegneri della EnviroMission prevedono di rinforzare internamente la struttura della torre con cavi di acciaio, tesi da una parte all’altra del cilindro a mò di raggi di bicicletta. E di aggiungervi un ammortizzatore interno che permetta alla torre stessa di dissipare nel terreno, senza cedere, l’energia derivante dalle eventuali oscillazioni. Esternamente, poi, la struttura dovrebbe essere ancorata al suolo per mezzo di tiranti. Il costo di questa faraonica costruzione? Attorno ai 720 milioni di dollari. Che la EnviroMission prevede di ammortizzare cedendo al miglior offerente il diritto di chiamare la torre, per esempio: Torre Viagra, o Meridiana Tag Heuer (la Tag Heuer produce orologi e strumenti di precisione, NdR), coltivando frutta e verdura nella serra costituita dalla base della torre e offrendo ai turisti la possibilità di ammirare il panorama dal tetto della costruzione.