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 2005  novembre 13 Domenica calendario

Il caso Montesi inquinato dal segreto. Corriere della Sera Magazine 13/11/2005. AIdo Morlacchi è un questore a riposo

Il caso Montesi inquinato dal segreto. Corriere della Sera Magazine 13/11/2005. AIdo Morlacchi è un questore a riposo. Ha 93 anni, la mente ancora lucidissima, le gambe vanno piano ma gli occhi sono ancora quelli che gli meritarono il titolo di Maigret italiano. Mi invita a casa sua, un bell’appartamento al quartiere Parioli, per liberarsi di un peso. Consegnare, dopo cinquanta e più anni, la sua verità sul caso Montesi, Una storia che sconvolse la politica italiana fra il 1953 e il 1957. L’11 aprile del 1953, sul litorale romano, fu trovato il cadavere di Wilma Montesi. Dopo qualche giorno, la morte della ragazza fu collegata a un festino in cui era stato presente Piero Piccioni, figlio dell’allora ministro degli Esteri Attilio, personaggio emergente della politica nazionale, destinato a ricoprire incarichi più importanti. Quattro anni di inchieste, dimissioni a catena, sospetti e trame. Al di là della sentenza del tribunale di Venezia che infine - il 27 maggio 1957 - assolse con formula piena Piccioni junior, il padre ministro degli Esteri fu costretto alle dimissioni e rinunciò alla carriera. Morlacchi era il poliziotto della Mobile di Roma che fu incaricato del caso. Era presente all’autopsia della Montesi, interrogò la famiglia, ricorda come fosse ieri il sopralluogo in spiaggia. "Era tutto chiaro. La ragazza era andata a fare un pediluvio, si era tolta le calze e le aveva piegate, accanto aveva lasciato anche un libro. Anche l’autopsia mostrò l’integrità della ragazza (la verginità, ndr), non c’era alcun segno di violenza. La morte, causata da asfissia per annegamento. Probabilmente, un’onda le portò via le sue cose e lei cercò invano di recuperarle, oppure cadde in una buca e’ come accadeva a quel tempo, le correnti la risucchiarono via. Il mio rapporto era chiaro, ma fu travolto da una serie di testimonianze inattendibili e da una campagna di stampa orchestrata per distruggere Piccioni e far avanzare Fanfani. Per quattro anni le indagini furono deviate, noi poliziotti dovevamo tacere in nome del segreto istruttorio, potei parlare soltanto a Venezia, al processo. Fu alterato il destino della nostra politica, si trattò di una montatura che ancora oggi fa parlare di "delitto" Montesi, ma quale delitto... E’ fondamentale, per me, che non ci siano ombre sulla famiglia Piccioni, è importante per gli eredi, per la storia, per la dignità delle forze di polizia". Morlacchi ha risolto decine di delitti, ha scritto diversi libri, ha perfino girato un film, I pataccari, interpretato dai suoi stessi agenti, sulle truffe più esilaranti che ha scoperto nella sua lunga storia di superpoliziotto. Seduta di fronte a lui, la moglie sorride mentre le figlie Marcella e Mariolina ricordano le indagini del padre. Una lunga vita, iniziata con tanti ragazzi salvati dai tedeschi, nel terribile inverno del 43-44: "Invece di caricarli sui camion, li aiutavo a scappare nella direzione opposta". E lo ricordano anche tanti anziani del quartiere, salvi grazie a lui. Barbara Palombelli