Corriere della Sera Magazine 13/11/2005, pag.139 Benedetta Pignatelli, 13 novembre 2005
In questo palazzo Jackie impedì a Lee di buttarsi dal 6° piano. Corriere della Sera Magazine 13/11/2005
In questo palazzo Jackie impedì a Lee di buttarsi dal 6° piano. Corriere della Sera Magazine 13/11/2005. Cresce un nuovo cantore dell’"aristocrazia" yankee, il giornalista Michael Gross, che dopo essersi occupato di modelle (con il popolare Model, del 1995), ora ha scritto 740 Park (Broadway editore) sull’omonimo indirizzo platinato newyorkese e ha già in mano un contratto per un libro previsto per il 2007 sui meandri, fisici e morali, del museo Metropolitan. Con piglio alla Stephen Birmingham, leader del "settore" e autore di America’s Secret Aristocracy, Gross è riuscito ad addomesticare visi e nomi di solito riottosi al rapporto con i media. Come Lee Radziwill, sorella di Jacqueline Bouvier Kennedy Onassis, che a 740 Park è approdata poche ore dopo la nascita. Un soggiorno anni ’30 durato quasi 8 anni per le due sorelle, frustrate e avvillite dai continui litigi dei genitori Jack e Janet. Tanto da far quasi tentare a Lee un salto nel vuoto dal sesto piano, prontamente salvata dalla sorella e sculacciata dalla madre. E da ribellarsi più innocuamente (a 6 anni) pattinando a rotelle lungo il salone. Mentre la 10enne Jackie, i cui eroi dell’epoca erano Robin Hood, Mowgli, Rossella O’Hara e Byron, leggeva Shaw davanti alla finestra. Forse Radziwill si è commossa per lo zelo di Gross nel rivendicare la giusta paternità del palazzo. "E’ incredibile come negli anni 740 Park sia sempre stato identificato da augusti fogli come palazzo di Rockefeller, mentre in realtà è opera di James T. Lee, nonno di Jacqueline e Lee. Anzi, quando "Junior" Rockefeller è entrato inizialmente nel palazzo era solo un subaffittuario, nemmeno un proprietario", puntualizza Gross. L’indirizzo che ha scelto (740 Park, angolo 71esima, polmone della Gold Coast immobiliare, tra Park e Quinta e 59esima e 96esima strada) è emblematico nel tracciare una cronistoria, dagli anni Trenta a oggi, della società americana. Tra alti e bassi, depressioni e ruggenti Ottanta, furti (come quello subito dai Brewsters durante una Traviata alla Metropolitan Opera), divorzi (Bouvier, Steinberg), presunti uxoricidi (del miliardario palestinese Kamel Abdel Rahman, da parte della terza moglie). Veto sugli ebrei (leggenda vuole fino al ’57, quando il figlio di Junior Rockefeller, Nelson, contemplò una campagna per il governatorato di New York). E sui neri (fino a Nancy Huang, che negli Ottanta intratteneva Nile Rodgers del gruppo Chic e JeanMichel Basquiat). Ménage à trois su due piani (quello di C. Channing Blake, erede dei gelati Friendly Ice Cream, il cui amante gay Everett Fahey viveva un piano sotto Blake e la moglie Jill). E transiti di fortune yankee come Seagram, Campbell, Avon, Standard Oil, Estée Lauder e Time Warner. Prima di scegliere 740 come indirizzo sul quale concentrare le sue ricerche, Gross ha scremato: "C’erano in lizza anche 720 e 770 Park e 820, 834, 998 e 1040 Fifth Avenue", spiega l’autore. Tra i segreti cercati ma non trovati: "Il presunto omicidio di Raliman (vedi sopra) da parte della moglie. Il corpo è stato fatto svanire da Nizza verso il Libano ed è stato seppellito senza autopsia", spiega Gross. Numerose sono le tracce d’Italia nel libro, dall’architetto che disegnò il palazzo, il grande di Sicilia Carmelo Candela a Peggy Bancroft, bonne vivante morta in macchina a soli 45 anni, dopo aver intrattenuto il principe Francesco Borghese ed essere stata fotograta da Vittorio De Sica per Vogue nel 1958. E poi Giovanna Bongiasca, moglie di Mario, pilota automobilistico anni ’50. E soprattutto Laura Bordoni Sconocchia Fisher Steinberg, vivace creatura nostrana, sposata prima a Michael Fisher poi a Saul Steinberg, da cui ha avuto un figlio, Julian. Laura e Saul vivevano negli appartamenti 15 e 16b dalla planimetria ciclopica. Un amore turbolento durato 8 anni e chiuso con sit-in, serrature saltate e prime pagine del New York Post. "Trentaquattro stanze, 14 persone di servizio, cene sedute per 20 o 30 persone quattro volte la settimana, Rothschild, Agnelli, Safra & Co. Ma non subivo il fascino di 740, io non ci volevo nemmeno andare all’inizio (perché era la casa della ex moglie e dei figli di Steinberg, ndr). Era Saul che la voleva, il suo ego era grande quasi quanto l’appartamento. A me ricorda due episodi vitali della mia vita, la nascita di mio figlio e il mio amore per Saul", spiega la ex Mrs. Steinberg. Che peraltro ha vissuto di fulgori anche prima (con un memorabile 21esimo compleanno per Margaux Hemingway e un’amicizia con Andy Warhol) e dopo 740 Park (con un trasloco a 829 Park e una notorietà planetaria nel jet set). Tanto da meditare di prodursi a sua volta in una fatica letteraria. Mentre a cementare il neo-ruolo di Gross (che già "minaccia" di affrontare con le stesse armi pure l’aristocrazia europea, quella vera) a cronista dei "piani alti" yankee c’è il parterre del party di Georgette Mosbacher per il lancio del tomo, al quale erano presenti dieci inquilini di 740, Alice Mason, la più tosta agente immobiliare in città. E persino due potenziali inquilini "rifiutati" dal board di 740: Nancy Silverman e Reba Sedaka, moglie di Neil. Benedetta Pignatelli