Antonello Cherchi (Il Sole 24 Ore, 15/11/2005), Raffello Masci (La Stampa 15/11/2005), Anna Maria Sersale (Il Messaggero, 15/11/2005), la Repubblica 16/11/2005, 15 novembre 2005
Ci sono 6 milioni di analfabeti totali (esattamente 5.981.579) in Italia (quasi 12 su 100) e, se si sommano i possessori della sola licenza elementare o del titolo di scuola media, si arriva quasi a 36 milioni di persone, pari al 66% degli italiani
Ci sono 6 milioni di analfabeti totali (esattamente 5.981.579) in Italia (quasi 12 su 100) e, se si sommano i possessori della sola licenza elementare o del titolo di scuola media, si arriva quasi a 36 milioni di persone, pari al 66% degli italiani. Cifre e percentuali emergono dalla ricerca "La Croce del Sud. Arretratezza e squilibri educativi nell’Italia di oggi" realizzata da Saverio Avveduto e pubblicata dall’Università di Castel Sant’Angelo dell’Unla (Unione nazionale per la lotta contro l’alfabetismo). La ricerca, basata sui dati Istat 2001, evidenzia che gli italiani, in tema di scolarità, formano una piramide: al vertice, 7,5% di laureati, pari a circa 4 milioni; subito sotto il 25,85% di quanti hanno frequentato le scuole superiori; segue il 30,12% con il titolo di terza media. Il 25% degli studenti con la licenza media non sa leggere, scrivere e fare di conto. Mentre è pari al 36,52% la percentuale di italiani senza alcun titolo di studio o in possesso della sola licenza elementare: circa 20 milioni sui 53 milioni recensiti. Distribuzione del fenomeno. La città con il maggior numero di analfabeti, secondo lo studio, è Catania (8,4%), seguono Palermo, Bari, Napoli e Messina. Tra le regioni, primato negativo per Basilicata (13,8%), Calabria (13,2%) e Molise (12,2%), la Sicilia (11,3%), la Puglia (10,8%), l’Abruzzo (9,8%), Sardegna (9,1%) e l’Umbria (9,1%). Queste regioni superano la soglia che i ricercatori considerano a rischio, cioè l’8%. Nel Lazio c’è la più alta percentuale di laureati (10,8%), poi c’è la Liguria (8,4%). Terzo posto per la Calabria (7,9%) che ha più laureati della Lombardia, del Piemonte, dell’Emilia Romagna e del Veneto. Negli ultimi dieci anni la situazione è rimasta invariata. La distribuzione dei laureati per grandi comuni vede invece in testa Milano e Bologna, le città più colte, con il 16,7 e il 16,4%, seguite da Roma, ma anche città che hanno un alto numero di analfabeti, o di persone con la licenza elementare, hanno al tempo stesso un alto numero di laureati: è il caso di Bari, Messina, Catania e Palermo. Confronto Ocse. Nella classifica Ocse dei Paesi più istruiti l’Italia è al terz’ultimo posto tra i 30 concorrenti: fanno peggio solo Portogallo e Messico. E l’Italia è il paese che ha il più basso livello di addetti all’industria con titolo universitario. Il giorno dopo, l’Istat smentisce i dati dell’Unla. Secondo l’Istituto di statistica gli analfabeti sono 782.342, di cui la maggioranza, 502.311, donne. Ma allora quella cifra, 6 milioni, da dove salta fuori? Da una semplice addizione, aggiungendo gli analfabeti totali agli italiani privi di licenza elementare, che sono 5.199.237. Gli esperti sostengono infatti che non è vero che chi è privo di licenza elementare non sa leggere.