MACCHINA DEL TEMPO GENNAIO FEBBRAIO 2005, 15 novembre 2005
Dieci anni di meno. Il British Medical Journal pubblica i risultati di 50 anni di studi su 34.439 forti fumatori con questa sentenza: la vita di costoro risulta più corta di dieci anni
Dieci anni di meno. Il British Medical Journal pubblica i risultati di 50 anni di studi su 34.439 forti fumatori con questa sentenza: la vita di costoro risulta più corta di dieci anni. Chi smette entro i 30 anni «vivrà quanto deve», chi dopo i 40, morirà un anno prima. Dieci gennaio. Tra le persone avvilite per l’imminente entrata in vigore della legge contro le sigarette (10 gennaio) nei locali pubblici Giuliano Bianucci, presidente dell’associazione ”Fumatori cortesi”, nel cui comitato d’onore figurano Serena Dandini, Gherardo Colombo, Dario Fo: «Dieci anni fa iniziammo una campagna per definire una legge meno vessatoria. Ma ha vinto il proibizionismo. Ci adegueremo». Smettere, metodo 1. L’ultima invenzione della Triumph, un reggiseno con al centro capsule di gelsomino e lavanda che si attivano all’accensione di una sigaretta. Il gelsomino trasforma il fumo in una sostanza estremamente sgradevole, la lavanda riduce le irritazioni a gola e bocca. L’imbottitura può anche essere utilizzata come mascherina. In commercio la prossima estate. Smettere, metodo 2. Il pacchetto di sigarette antifumo inventato nel 1970: un registratore incorporato emette un colpo di tosse non appena si estrae una sigaretta. Demoni. Nel Seicento, fumare era considerato un rito demoniaco. In Russia i fumatori erano puniti con scudisciate, in India col taglio delle labbra, in Cina con la decapitazione, in Iran con colate di piombo giù per la gola. Reality Show. In onda da ottobre negli Stati Uniti Cold Turkey: fumatori incalliti chiusi in casa per tre mesi senza avere la possibilità di far neppure un tiro. Numeri. In Italia il 35 per cento degli uomini e il 23,8 per cento delle donne fumano, per un totale di 12 milioni di persone. Media giornaliera di sigarette: 12. Numero di morti di cui è responsabile il tabacco: 80 mila l’anno, una ogni 7 minuti, 30 per cento dei decessi totali. I bambini esposti al fumo passivo in casa sono 4 milioni 189 mila. Il fumo dei genitori condiziona i figli. Ogni anno in Italia si producono 101 miliardi di sigarette, lavorando 101 mila tonnellate di tabacco (una sigaretta ne contiene un grammo). Fatturato totale: circa 12, 5 miliardi di euro. Alito. Le sigarette producono benzene in misura più elevata degli scarichi delle automobili. Enrico Davoli, studioso dell’Istituto Mario Negri di Milano, ha scoperto che nell’alito di un fumatore c’è una concentrazione di 90 microgrammi al metro cubo (mentre fuma) e di 20 microgrammi mentre non fuma. Nell’alito di un non fumatore le concentrazioni arrivano a 5 microgrammi al metro cubo per chi risiede in una grande città e a 1 microgrammo al metro cubo per chi vive in un piccolo centro. Cina. La Cina (350 milioni di fumatori) è il Paese col maggior consumo mondiale di tabacco, il 30 per cento del totale. Studi dell’Università della California mostrano che i fumatori cinesi rischiano il cancro ai polmoni meno di caucasici e latini perché assumono meno nicotina (due terzi degli altri) e consumano una media di 11 sigarette al giorno contro le 12 dei latini e le 20 dei caucasici. Negli Stati Uniti però i caucasici hanno una probabilità di contrarre il cancro ai polmoni cinque volte superiore a quella dei cinesi. Rispetto ai non fumatori, i cinesi rischiano il cancro ai polmoni quattro volte di più, i caucasici venti volte (Studio del ”Journal of the National cancer Institute”).