MACCHINA DEL TEMPO GENNAIO FEBBRAIO 2005, 15 novembre 2005
A Bernalda, piccolo comune della Basilicata, si coltivano pomodori di San Marzano geneticamente modificati: un’epidemia da virus Cmv ha quasi estinto la razza dei San Marzano campani e per salvare il salvabile la coltivazione è stata spostata in Puglia, mentre in Basilicata si è studiato il modo di far crescere pomodori capaci di difendersi da soli
A Bernalda, piccolo comune della Basilicata, si coltivano pomodori di San Marzano geneticamente modificati: un’epidemia da virus Cmv ha quasi estinto la razza dei San Marzano campani e per salvare il salvabile la coltivazione è stata spostata in Puglia, mentre in Basilicata si è studiato il modo di far crescere pomodori capaci di difendersi da soli. Però non trasferendo geni da animali o piante, bensì agendo a livello di molecole di Rna del pomodoro stesso. Il lavoro è cominciato sette anni fa, lo ha diretto Francesco Cellini il quale dice adesso che i tentativi di arrivare a una varietà resistente al virus attraverso gli incroci tradizionali, cominciati già nel 1990, non hanno portato a niente. Nel ’97, la decisione di tentare con gli Ogm. Finora sono stati spesi 4 milioni di euro, denaro pubblico che però rischia di non produrre alcun ricavo per l’Italia: la coltivazione di Ogm è proibita fino al 2006, e dopo per continuare bisognerà che la regione si doti di un regolamento favorevole, cosa per niente scontata. Cellini dice che, a questo punto, il brevetto per lo sfruttamento commerciale dei pomodori Ogm sarà probabilmente venduto ai cinesi, dove il problema del virus Cmv è grave quanto da noi.