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 2005  novembre 14 Lunedì calendario

Filippo II, padre di Alessandro, fu senza dubbio la personalità che maggiormente aprì al figlio la strada verso grandi imprese

Filippo II, padre di Alessandro, fu senza dubbio la personalità che maggiormente aprì al figlio la strada verso grandi imprese. Filippo, salito al trono nel 359 a.C., assicurò prima i confini del regno con una grande vittoria sugli Illirici e sui Traci, poi allargò i suoi interessi verso la Grecia e addirittura la Persia. Alla vigilia dei preparativi, morì assassinato nel 336 a.C. Così, a neppure 20 anni, Alessandro divenne re. Il giovane era nato a Pella, capitale macedone, nel 356. Sua madre fu la bellissima Olimpiade, principessa dell’Epiro, femme fatale che influenzò grandemente la personalità del futuro condottiero. Filippo aveva sempre saputo che Alessandro sarebbe stato il suo successore, anche se non era il suo unico figlio: nei confronti del ragazzo provava uno strano miscuglio di amore-odio, ricambiato da Alessandro di tutto cuore. Già in tenera età Alessandro si dimostrò intelligentissimo, ammiratore entusiasta della civiltà greca. Adorava la poesia di Omero (l’Iliade, soprattutto) e di Pindaro. Possedette un’eccellente educazione militare, una saggezza politica singolare e fu, come stratega, un vero genio. Morto Filippo, Alessandro si fece riconfermare il titolo di generalissimo dell’armata greca già destinata per l’impresa contro la Persia. Prima però di muovere contro i Persiani, si assicurò il dominio della Grecia e di tutta la penisola balcanica. La prima vittoria asiatica del macedone fu a Granico, a Sud della Propontide (334 a.C.). Da qui, prima di proseguire, decise di assicurarsi le vie di possibile ritirata e di rifornimento oltre allo sbocco al mare. Dopo aver svernato a Gordio (capitale della Frigia), volle quindi conquistare le coste dell’Asia Minore. Attraversò il Tauro e la Cilicia, marciando lungo la costa del Mediterraneo. A Isso un numeroso esercito nemico gli sbarrò la via. I Persiani, comandati dallo stesso sovrano Dario III, furono sconfitti. Alessandro continuò allora la sua marcia lungo il mare: la Siria, la Fenicia e la Palestina furono sottomesse. Dalla Palestina passò in Egitto (332), dove fu accolto come liberatore. Vicino al delta, in felicissima posizione, fondò Alessandria. Poi si lanciò verso il cuore stesso dell’impero persiano, la Mesopotamia.