Stephen D.Levitt-Stephen J. Dubner "Freakonomics". Il calcolo dell’incalcolabile. Un economista eretico gioca coi numeri per spiegare il lato nascosto del mondo in cui viviamo, 13 novembre 2005
Ora, a titolo puramente teorico, poniamoci un interrogativo odioso: che valore economico attribuire al feto rispetto al neonato? Se vi fosse richiesta la salomonica decisione di sacrificare la vita di un neonato per salvare un numero indeterminato di feti, a partire da quale numero sareste disposti a prendere una decisione del genere? Si tratta di un mero esercizio intellettuale, per il quale non esiste una risposta ma che può servire a chiarire l’impatto dell’aborto sulla criminalità
Ora, a titolo puramente teorico, poniamoci un interrogativo odioso: che valore economico attribuire al feto rispetto al neonato? Se vi fosse richiesta la salomonica decisione di sacrificare la vita di un neonato per salvare un numero indeterminato di feti, a partire da quale numero sareste disposti a prendere una decisione del genere? Si tratta di un mero esercizio intellettuale, per il quale non esiste una risposta ma che può servire a chiarire l’impatto dell’aborto sulla criminalità. Per chi si ritiene a favore della vita del nascituro o della libertà di scelta della donna, il calcolo è presto fatto. 1 primi, nella convinzione che la vita abbia inizio all’atto stesso del concepimento, riterranno che tra il valore del feto e il valore del neonato vi sia un rapporto di 1: 1. 1 secondi, nella convinzione che il diritto della donna di abortire prevalga su ogni al tro fattore, riterranno che non vi è numero di feti tale da essere paragonabile al valore anche di un solo neonato. Mettiamoci ora nei panni di una terza persona (se la vostra posizione coincide appieno con una qualsiasi delle due sopra menzionate, probabilmente l’esercizio intellettuale che segue urterà la vostra sensibilità: in tal caso, passate direttamente al capitolo successivo). Una terza persona che non ritiene il valore del feto paragonabile a quello di un bambino secondo un rapporto di 1: 1, ma che non ritiene neppure che il feto non abbia alcun valore relativo. Supponiamo, sempre in via del tutto teorica e come esercizio intellettuale, che costui sia costretto ad attribuire al feto un valore relativo, e che lo fissi a 100 feti per ogni nato. Ogni anno, negli USA vengono praticati circa 1 milione e mezzo di aborti. Per chi ritenesse che 100 feti equivalgano a un nato, quel milione e mezzo di aborti equivale alla perdita di 15.000 vite umane. Casualmente, 15.000 è anche il numero delle vittime di ornicidi ogni anno negli Stati Uniti. Molto più alto degli ornicidi eliminati ogni anno dalla legalizzazione dell’aborto. Quindi, anche per chi ritenesse che il feto valga solo un centesimo di essere umano, l’equazione "più aborto uguale meno crimine" si rivela, sul piano economico, paurosamente inefficiente. Insomma, la conclusione che si può trarre dal legame tra legalizzazione dell’IVG e riduzione della delinquenza è questa: quando uno Stato riconosce alla donna il diritto di scegliere liberamente se avere un figlio oppure no, solitamente la futura madre si chiede molto seriamente se sarà in grado di assicurare al nascituro una vita decente. Se ritiene di no, spesso opta per l’aborto.