MACCHINA DEL TEMPO MARZO 2005, 11 novembre 2005
Non esiste persona che non sarebbe in grado di riconoscere, a colpo d’occhio, il volto di Einstein
Non esiste persona che non sarebbe in grado di riconoscere, a colpo d’occhio, il volto di Einstein. La faccia dello scienziato, infatti, è divenuta immediatamente preda della cultura popolare, quale icona del genio per eccellenza. Andy Warhol e Steve Kaufman, due tra i più grandi artisti pop del nostro tempo, non hanno tardato a immortalarlo nelle loro opere. E molti altri meno noti hanno seguito il loro esempio. Senza dubbio, però, l’immagine del fisico tedesco più nota al mondo è quella ”della linguaccia”: foto curiosa, che Einstein fece nel 1951, per stamparla su bigliettini postali e spedirla agli amici, in occasione del suo 72° compleanno. Fu scattata dal fotografo Arthur Sasse che, racconta lo stesso Einstein, non smetteva mai di dirgli: «Un bel sorriso per il suo compleanno, professore». Popolare e amata, rappresenta per tutti ciò che ammiriamo di lui: la genialità ammantata dall’autoironia, il desiderio di non prendersi sul serio, l’irriverenza nei confronti dell’autorità e delle imposizioni. Insomma, un’immagine che ce lo rende più umano.