MACCHINA DEL TEMPO MARZO 2005, 11 novembre 2005
Nel nostro Paese le risorse geotermiche a bassa temperatura (acqua calda sino a 100°C) sono presenti in tutto il territorio e, soprattutto, lungo la fascia che si estende a ovest degli Appennini, dall’Arno al Napoletano e nelle isole maggiori
Nel nostro Paese le risorse geotermiche a bassa temperatura (acqua calda sino a 100°C) sono presenti in tutto il territorio e, soprattutto, lungo la fascia che si estende a ovest degli Appennini, dall’Arno al Napoletano e nelle isole maggiori. Quelle ad alta temperatura (da 100°C in su: acqua calda in pressione, miscele di acqua e vapore, vapore sino a 200°C e oltre), che hanno in genere una diffusione limitata alle zone di vulcanismo attivo o recente, si trovano in alcune aree toscane, nei campi geotermici di Larderello/Travale e del Monte Amiata, e nelle zone vulcaniche laziali. L’acqua geotermica può essere sfruttata in alcuni processi industriali, per riscaldare interi quartieri urbani, singole abitazioni e le serre. Anche da acqua a temperatura bassa (15°C o meno) si può estrarre calore fruibile con le cosiddette pompe di calore. Tali forme di sfruttamento sono attive in varie nostre regioni. Tuttavia, il principale utilizzo delle risorse geotermiche ad alta temperatura è la generazione di elettricità, prodotta da turbine simili a quelle convenzionali, ma alimentate da vapore naturale anziché da quello ottenuto da combustibili fossili. In Italia vi sono attualmente 33 gruppi elettrici che sfruttano tale risorsa e si trovano in Toscana.