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 2005  novembre 10 Giovedì calendario

Quando parliamo di intelligenza artificiale, pensiamo in genere a una scienza che viva con l’utopia, l’ossessione o l’obiettivo (a seconda dei casi) di riprodurre alla perfezione i meccanismi del cervello umano

Quando parliamo di intelligenza artificiale, pensiamo in genere a una scienza che viva con l’utopia, l’ossessione o l’obiettivo (a seconda dei casi) di riprodurre alla perfezione i meccanismi del cervello umano. «Questo è un risultato ancora molto difficile da raggiungere» dice Pasquale Salerno, che ha inventato un algoritmo intelligente per far lavorare al meglio i computer in ambito commerciale (ma non solo). «L’apprendimento e l’intelligenza non possono prescindere dalle percezioni sensoriali che il nostro cervello riceve - prosegue Salerno. - Poi c’è il problema dell’interpretazione dei simboli: la percezione che noi abbiamo dell’ambiente circostante attraverso i 5 sensi è una cosa innata che ci permette di dare un peso e un significato simbolico a ciò che ci circonda, il buio, una figura materna a cui diamo affetto perché ci coccola... Per creare l’intelligenza artificiale bisognerebbe riuscire a decodificare queste percezioni e riuscire a caricare di un peso simbolico quello che ci sta intorno, affinché possa poi essere interpretato correttamente e messo a disposizione dell’intelletto». Salerno sostiene che nelle università si insegna troppo spesso la scienza inutile, quella che non ha applicazioni e vantaggi pratici, e ha così pensato di insistere e sviluppare solo porzioni di intelligenza artificiale, quelle utili. nato così Franky Goes to Web (www.medialavoro.it), un programma per computer Windows nel cui cuore batte un algoritmo intelligente. Spieghiamoci meglio con un esempio pratico: Franky viene usato soprattutto nel cosiddetto mail marketing, cioè nell’acquisizione di nuovi clienti contattati via e-mail, attività che abitualmente occupa una persona a tempo pieno per diverse giornate. Bene, Franky non dispone di un database di indirizzi, ma setaccia Internet attraverso i principali motori di ricerca (Yahoo!, Lycos, Excite, Altavista), individua i siti che corrispondono ai criteri impostati (per esempio, un determinato settore merceologico), raccoglie le e-mail che vi incontra e le utilizza per inviare proposte commerciali, avendo sempre cura di farle precedere dall’informativa del Garante in cui si chiede l’adesione del destinatario a ricevere materiale pubblicitario. Si può anche effettuare la ricerca anagrafica delle aziende per area geografica, utilizzando l’archivio on line di PagineGialle.it. A questo punto, tra le risposte ottenute, l’algoritmo di Franky è in grado di selezionare quelle positive (in genere il 20%), quelle inutili perché associate a contatti errati o non più utilizzati e a probabili virus (circa il 30%) e quelle che non hanno espresso un orientamento preciso (il restante 50%), mentre il margine di errore dichiarato da Salerno è del 3 per mille. Il titolare di un’attività può in questo modo ritrovarsi sul computer, praticamente senza dispendio di tempo e denaro, una serie di indirizzi di posta elettronica di clienti già potenzialente interessati alle sue offerte, e su questo campione selezionato avviare il contatto diretto vero e proprio. Operazione che, ripetuta a scadenze anche ravvicinate, può assicurare una fonte di contatti sempre aggiornata. Il programma, però, potrebbe per esempio essere utilizzato anche dalle forze dell’ordine per controllare la posta elettronica di elementi sospetti (selezionando termini che preannuncino reati) o da call center che debbano smaltire una grande quantità di richieste. Ma come funziona Franky? Funziona interpretando il linguaggio che viene utilizzato in una frase, cercando di coglierne l’intenzione attraverso la sua sequenza logica. Se la frase è espressa correttamente rispetto ai canoni della lingua italiana, il programma riesce a coglierne il senso, attribuendo un certo peso (cioè un coefficiente di importanza) ai vari termini in essa contenuti. Fondamentale è anche l’interpretazione e il peso attribuito ai verbi, che sono presenti nel database di Frankie in tutte le 32 mila coniugazioni della nostra lingua. La ”pesatura” dei termini può essere anche personalizzata a seconda del settore merceologico in cui si opera e del risultato che si vuole ottenere dalle risposte. Franky si installa su Pc Windows ed è informaticamente molto ”leggero”: occupa solo 10 Mb di spazio su hard-disk e richiede 64 Mb di Ram. Il programma funziona per ora solo in lingua italiana, ma nulla vieta una sua applicazione futura in altre lingue. L’algoritmo di analisi trova anche applicazione in Mr. Internet, un secondo programma che potrebbe incontrare il favore di molti genitori preoccupati dalle insidie della Rete: chi ha infatti dei figli abituati a navigare su Internet per divertimento o motivi di studio, sa anche che è facile che i ragazzini incappino in trappole o siti mascherati che portano direttamente a home page di argomento pornografico. Sfruttando lo stesso algoritmo utilizzato per Franky, ma opportunamente configurato, Mr. Internet è in grado di esaminare le parole contenute nei siti a cui si sta, volontariamente o meno, per accedere, e capisce quando gli argomenti sono potenzialmente pericolosi per il bambino inibendone l’accesso. Oltre all’utilizzo domestico, Mr. Internet si presta anche a filtrare gli accessi dei minori sui computer di scuole, biblioteche, videoteche e altri luoghi pubblici da loro frequentati.