MACCHINA DEL TEMPO APRILE 2005, 10 novembre 2005
I sondaggi possono realmente predire il futuro? Se qualcuno riuscisse a raccogliere ogni tipo d’informazione e a collegarlo agli altri secondo un filo logico, potrebbe essere in grado di squarciare il velo delle probabilità e vedere oltre le apparenze del quotidiano? La soluzione ai problemi del mondo si trova ad Aspen, in Colorado (Usa)
I sondaggi possono realmente predire il futuro? Se qualcuno riuscisse a raccogliere ogni tipo d’informazione e a collegarlo agli altri secondo un filo logico, potrebbe essere in grado di squarciare il velo delle probabilità e vedere oltre le apparenze del quotidiano? La soluzione ai problemi del mondo si trova ad Aspen, in Colorado (Usa). La località, celebre per i campi di neve popolati da attori e vip statunitensi, ospita il Denver Research Group, dove si trova un archivio gigante che raccoglie tutto lo scibile umano in materia di politica, lo condensa, lo analizza, lo studia e lo riduce a una pagina di previsioni, destinata alle aziende, ai partiti, ai servizi d’intelligence e a chiunque sia disposto a pagare salate parcelle. L’ideatore e fondatore, l’ex deputato repubblicano Charles McLean, spiega che la «metodologia della banca dati è semplice. Abbiamo cominciato catalogando fino a 9.000 fonti, giornali, telegiornali, rapporti di istituti di ricerca, siti e forum web, gazzette ufficiali, talk show radio. Il programma digerisce tutto, francese, inglese, tedesco, italiano, anche se con cinese e arabo abbiamo sudato» - Grazie a questo archivio e a una semplice formula matematica, creata da McLean e dalla sua équipe, tutto il sapere umano può essere ridotto a paragrafi comprensibili e poi filtrato dagli analisti che, in una pagina di previsioni, potranno stabilire la probabilità da uno a cento che un evento si verifichi. Unico problema: anche i computer, ogni tanto, sbagliano. McLean può vantarsi di aver previsto «con estrema precisione» gli attentati di Madrid dell’11 marzo 2004, ma non può certo andar fiero del pronostico fatto dal supercalcolatore di Aspen per le elezioni americane del 2 novembre scorso. Un mese prima del voto, infatti, John F. Kerry era dato per vincente con il 53 per cento dei consensi, rispetto al 45 di George W. Bush. La storia, in questo caso, non è entrata in una formula matematica.