MACCHINA DEL TEMPO APRILE 2005, 10 novembre 2005
Ma i soggetti non potrebbero fingere di essere stati ipnotizzati? Alcuni studi chiave hanno smentito il sospetto, scoprendo che, quando i soggetti rispondono alle domande in stato ipnotico, le loro reazioni fisiologiche corrispondono a quelle di chi non sta mentendo, al contrario di quelle dei simulatori
Ma i soggetti non potrebbero fingere di essere stati ipnotizzati? Alcuni studi chiave hanno smentito il sospetto, scoprendo che, quando i soggetti rispondono alle domande in stato ipnotico, le loro reazioni fisiologiche corrispondono a quelle di chi non sta mentendo, al contrario di quelle dei simulatori. Nel 1998, presso la McMaster University nell’Ontario, è stato compiuto uno studio con la tomografia a emissione di positroni (Pet) per ottenere immagini dell’attività cerebrale di soggetti in stato ipnotico. Durante la trance, a livello del funzionamento del cervello, si verifica una parziale inibizione dell’attività di quell’area della corteccia cerebrale che determina, nei periodi di veglia, il controllo sulle funzioni inconsce. Come dire che l’inconscio si dispiegherebbe continuamente, se non fosse trattenuto dall’attività inibitoria elettrica di quella parte del cervello che sta proprio dietro le arcate sopracciliari. Il compito dell’ipnotista è indurre - attraverso la suggestione - una diminuzione dell’attività della corteccia cerebrale che tende appunto a controllare le strutture inconsce, dando la stura alle parti più interne del cervello, come il tronco encefalico (parte interna del cervello che corrisponde grossomodo alla nuca), implicate nell’attività inconscia. A livello di neurotrasmettitori (sostanze ormonali originate dai tessuti nervosi), nello stato di trance viene inibito il sistema nervoso simpatico (responsabile dell’attivazione di tutto l’organismo quando la persona è chiamata ad agire) ed è amplificata l’attività del sistema nervoso parasimpatico (sistema di produzione di neuro-ormoni responsabili delle risposte di rilassamento).