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 2005  novembre 10 Giovedì calendario

Quando contro l’obesità risultano inutili i trattamenti dietetici e farmacologici, si può tentare la via chirurgica

Quando contro l’obesità risultano inutili i trattamenti dietetici e farmacologici, si può tentare la via chirurgica. Indicazioni e controindicazioni all’intervento sono oggetto di dibattito, ma in genere il ricorso al bisturi è indicato in casi di obesità grave, con valori di Bmi superiori a 40 o tra 35-40, in presenza di altre patologie. Gli esperti del Centro auxologico sottolineano che, dopo l’intervento, il paziente sarà tenuto a osservare adeguate regole alimentari e a sottoporsi a regolari controlli. Ci sono diversi tipi di intervento chirurgico, classificati in due categorie: quelli restrittivi, che riducono il volume dello stomaco, e quelli malassorbitivi, che mirano a ridurre l’assorbimento degli alimenti. Il bendaggio gastrico è la tecnica più promettente del primo tipo: consiste nel collocare un piccolo anello di silicone nella parte alta dello stomaco, creando una strozzatura che funziona come una clessidra. Il paziente, introducendo piccole quantità di cibo, avverte presto un senso di sazietà che lo induce a smettere di mangiare. Negli interventi del secondo tipo, come la diversione biliopancreatica, c’è invece l’asportazione chirurgica di una parte dello stomaco, allo scopo di deviare il percorso del cibo nell’intestino e ridurre così l’assorbimento di grassi e carboidrati. A metà tra i due modelli di approccio chirurgico si colloca il by-pass gastrico, un intervento che, combinando l’effetto della riduzione del volume dello stomaco con quello del minor assorbimento di nutrienti, si è dimostrato particolarmente efficace.