MACCHINA DEL TEMPO APRILE 2005, 10 novembre 2005
Gli studi scientifici in materia di sesso e sport sono pochi: nei primi anni Settanta alcuni ricercatori dell’Università del Maryland sottoposero quattordici atleti sposati a test di forza e di resistenza dopo un rapporto sessuale, prima a distanza di dodici ore, poi a distanza di sei
Gli studi scientifici in materia di sesso e sport sono pochi: nei primi anni Settanta alcuni ricercatori dell’Università del Maryland sottoposero quattordici atleti sposati a test di forza e di resistenza dopo un rapporto sessuale, prima a distanza di dodici ore, poi a distanza di sei. Risultato: le differenze erano impercettibili. Nel 1995, all’università del Minnesota, gli studiosi misurarono la performance atletica di undici uomini su un tapis roulant. E constatarono che l’aver fatto l’amore la notte precedente non comportava differenze. Secondo il sessuologo francese Jacques Waynberg il sesso è sconsigliato prima della prestazione agonistica solo per gli sport che richiedono una particolare concentrazione o uno sforzo breve ma violento, come scherma, tiro con l’arco, getto del peso, salto in alto e in lungo. Nessun problema invece per i giocatori di tennis, football, ping-pong, per i quali l’amplesso prima della prova potrebbe, addirittura, sortire un effetto positivamente rilassante. Il medico sportivo Bruno Fabbri sta invece studiando gli effetti dello sport sul sesso: «Ho verificato che soggetti sedentari, frequentando una palestra due-tre volte a settimana, nel giro di tre-sei mesi mostrano un aumento della libido e un miglioramento della performance sessuale. Il motivo? L’attività fisica protratta produce importanti modificazioni ormonali: il livello delle endorfine aumenta con un conseguente miglioramento del tono dell’umore; le attività di potenza fanno crescere i livelli di testosterone. Ma si tratta di studi da approfondire».