MACCHINA DEL TEMPO APRILE 2005, 10 novembre 2005
La comune passione per le antichità e le scienze esoteriche è all’origine della collaborazione tra Franco de Courten e Paolo Sabbatini Rancidoro, i due pittori che in sorprendente armonia hanno illustrato a quattro mani Incantesimi, l’ultimo prezioso volume che Editalia-Gruppo Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato pubblicherà ad aprile
La comune passione per le antichità e le scienze esoteriche è all’origine della collaborazione tra Franco de Courten e Paolo Sabbatini Rancidoro, i due pittori che in sorprendente armonia hanno illustrato a quattro mani Incantesimi, l’ultimo prezioso volume che Editalia-Gruppo Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato pubblicherà ad aprile. Il volume è confezionato con la cura di chi è abituato a rivolgersi a un pubblico di bibliofili: contiene 49 opere stampate su carta inglese a mano (fogli 30 x 20 cm), illustrate con tecnica mista (olio, inchiostri colorati, pastelli a olio, vernici metalliche e foglia d’oro) e ispirate dagli incantesimi del mondo antico. Un ricchissimo e affascinante mondo esoterico è emerso grazie all’accurato lavoro filologico che ha avuto come oggetto ”papiri magici” d’origine egiziana, greca e latina (datati dal III secolo a.C. al IV d.C.), quelli delle opere dei grandi maghi del Medio Evo e del Rinascimento (Paracelso, Dee, Agrippa, Alberto Magno) e quelli dei testi fondamentali della tradizione ermetica, ebraica e araba compresa. Il libro è stato quindi concepito come un vero e proprio ”Corpus” di incantamenti, suddiviso in sette capitoli distinti e indipendenti, uno per ciascuno dei corpi celesti influenti, col relativo colore magico: Luna/bianco, Mercurio/verde, Venere/blu, Sole/giallo, Marte/rosso, Giove/porpora e Saturno/nero. Sette sono anche le opere contenute in ogni capitolo, frutto della fusione del testo dell’incantesimo con disegni, grafismi, pentacoli e sigilli che ne magnificano il potere. Di speciale rilevanza sono le cosiddette ”parole magiche” che, pronunciate dagli incantatori officianti o dai fruitori del sortilegio, traevano dalla loro origine oscura ed arcana tutta la potenza necessaria al successo dell’incantesimo. Altro elemento cardine dell’opera è il codice dei colori: in ogni capitolo, le opere da uno a sette corrispondono alla combinazione del colore dominante del pianeta principale con gli altri pianeti complementari. L’unità ideale tra le antiche civiltà del Mediterraneo è invece la trama comune che, secondo gli autori, unisce le corrispondenze tra pianeti, colori, parti del corpo e dello spirito, entità invocate dalle tradizioni più varie (nella cosiddetta ”religione popolare” e nelle pratiche magiche i tratti comuni sono evidenti) in un’atmosfera di sincretismo religioso forse oggi ancora più sorprendente. A Marco de Guzzis, amministratore delegato di Editalia, chiediamo di spiegarci la valenza artistica dell’iniziativa: «Incantesimi è un volume d’arte in primo luogo per i contenuti sviluppati dai due artisti; ma è un libro d’arte anche perché è realizzato con delle tecniche di lavorazione particolari, a cominciare dalla carta fabbricata a mano appositamente per questo volume, per finire alla stampa che conta ben 12 passaggi di colore e alla rilegatura eseguita in pergamena con le tecniche artigianali che si utilizzavano nel ’400». Qual è stato il taglio dato all’opera da Rancidoro e de Courten? «Beh, come scrisse Arturo Schwarz ”l’artista è un alchimista che ignora di esserlo”. La magia con i suoi simboli pervade tutta la storia dell’arte, fin dall’antichità. Seguendo questo presupposto Rancidoro e de Courten hanno rielaborato e interpretato artisticamente fonti d’ispirazione che vanno dai ”papiri magici” dell’antico Egitto alle opere dei grandi occultisti del Medioevo e del Rinascimento, dando vita ad un’opera particolarissima». A quando risale la vocazione artistica di Editalia? «Ai suoi esordi, nel ’52, quando ha iniziato il suo percorso editoriale con i cataloghi delle mostre di artisti contemporanei e i volumi dedicati all’arte. Nell’arco di cinquant’anni la produzione editoriale si è ampliata su più fronti, ma è stata sempre connotata da una grande attenzione per la scelta dei contenuti e dell’iconografia oltre che per i materiali e la cura artigianale delle rilegature». A che pubblico vi rivolgete? «Sicuramente Editalia è in un settore di nicchia, ed è però al contempo un riferimento. Il pubblico a cui si rivolge è un pubblico raffinato, appassionato del bello, che ama i libri per il contenuto ma anche per la loro valenza estestica, di conseguenza è un pubblico eterogeneo, fatto di professionisti, professori, pensionati, artigiani...».