La Repubblica 07/11/2005, pag.26 Massimo Lugli, 7 novembre 2005
Ucciso per una lite nel parcheggio. La Repubblica 07/11/2005. Roma. Era uscito di casa con tutta la famiglia per festeggiare i quarant´anni della moglie
Ucciso per una lite nel parcheggio. La Repubblica 07/11/2005. Roma. Era uscito di casa con tutta la famiglia per festeggiare i quarant´anni della moglie. Due ore dopo era a terra, in una pozza di sangue, ucciso da una pallottola calibro 9 a bruciapelo. Una banalissima lite per un tamponamento al parcheggio, una breve scazzottata poi, quando tutto sembrava ormai dimenticato, la "spedizione punitiva". Giuseppe Silvestri, 42 anni, titolare di una piccola impresa edile, nessun precedente penale, è stato assassinato sotto gli occhi del figlio undicenne davanti a un ristorante di via della Magliana. Una rissa selvaggia a pugni, calci e sprangate, poi l´uomo è stato investito da un´auto ed è caduto a terra con una gamba fratturata. Subito dopo, lo sparo. Un´esecuzione. Silvestri aveva in tasca una dose di cocaina ma la droga, stavolta, non ha il minimo ruolo in questa storia atroce. Nel primo pomeriggio, gli agenti del vicequestore Eugenio Ferraro, hanno arrestato due fratelli con l´accusa di concorso in omicidio. Si tratta di Andrea e Luciano Calisti, 26 e 33 anni. « vero, ci siamo azzuffati con quelli dell´altro gruppo ma non sappiamo niente di una pistola, non ci siamo nemmeno accorti che quell´uomo era morto» hanno tentato di giustificarsi. Il pool investigativo del capo della mobile, Alberto Intini, sta dando la caccia ad altre tre persone: il ragazzo che ha sparato (un venticinquenne, nipote dei due arrestati) e altri due complici, tutti identificati. Tutto comincia verso le 22 quando Silvestri, la moglie Luciana e i due figli di 11 e 8 anni, arriva con la sua Golf nel parcheggio del ristorante "Re per una notte" in via della Magliana 876, nella zona del Trullo, un locale stile Antica Roma dove si mangia e si assiste a spettacoli di cabaret. L´uomo è in macchina con un cognato e la tavolata è prenotata per una ventina di convitati. Nel parcheggio, un lieve tamponamento con un´altra Golf con a bordo due persone. Silvestri, conciliante, propone di regolare la cosa con il Cid, la risoluzione amichevole di un sinistro. Il conducente della macchina danneggiata rifiuta, alza la voce, pretende i soldi subito, in contante. Poi, come un ossesso, si scaglia contro Silvestri e il cognato, cerca di aggredirli ma i due, dopo qualche spinta e qualche schiaffo, riescono ad allontanarlo. «Torneremo» minacciano i due mentre la Golf si allontana sgommando. Sul posto, chiamata dal parcheggiatore, interviene la volante "Zara 22": «Lite sedata, tutto a posto» riferiscono gli agenti alla sala operativa. La cena inizia e la tensione si stempera velocemente. Loredana Silvestri spegne le candeline sulla torta, tra gli applausi ma il marito è preoccupato, si affaccia spesso alla porta, teme una "vendetta" che, puntualmente, arriva. Verso mezzanotte, due Golf grigie, con le targhe coperte da nastro adesivo e cartone, si fermano davanti al locale dove la famiglia Silvestri, al gran completo, sta preparandosi ad assistere allo spettacolo di un comico. Dalle auto scendono cinque ragazzi armati di cric, spranghe e catene. Giuseppe Silvestri era uscito a fumare assieme ad alcuni amici e tra i due gruppi divampa, immediatamente, una zuffa selvaggia mentre, dall´interno del ristorante, qualcuno chiama nuovamente il 113. Dopo un violento scambio di calci, pugni e bastonate, Silvestri e i suoi parenti hanno la meglio: gli assalitori respinti, si rifugiano nelle Golf, mentre i vetri vengono frantumati a colpi di cric e bloccapedali. Una delle auto fa marcia indietro bruscamente e l´imprenditore edile, investito in pieno, crolla urlando con la gamba rotta. Subito dopo il ragazzo di 25 anni, ancora ricercato dalla polizia, estrae una calibro 9 corto e fa fuoco contro l´uomo a terra. Un proiettile lo centra al fianco, gli attraversa il corpo e gli spacca il cuore. Morte istantanea. Le due Golf schizzano via ma è una fuga brevissima. Una imbocca il Gra e, all´altezza di via della Pisana, sbatte violentemente contro il guard rail dove verrà ritrovata poco dopo, con macchie di sangue sul paraurti. La seconda verrà abbandonata in via Basquini, a Casal Lombroso. Le auto non sono rubate: Ferraro e i suoi uomini ci mettono poche ore a rintracciare i proprietari. I due fratelli vengono ammanettati e, almeno in parte, confessano, gli altri tre hanno le ore contate. Il figlio undicenne della vittima, forse per lo shock, non si è ancora reso conto della tragedia e ripete quasi con ammirazione: «Ho visto papà che schivava le pallottole, sembrava un film». Massimo Lugli