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 2005  novembre 10 Giovedì calendario

Dan Brown, 41 anni, è nato a Exeter, nel sud del New Hampshire (Usa), il 22 giugno 1964. Dopo i suoi studi all’Amherst College e la laurea conseguita alla Phillips Exeter Academy, si è trasferito in California per tentare la carriera di pianista, autore e cantante

Dan Brown, 41 anni, è nato a Exeter, nel sud del New Hampshire (Usa), il 22 giugno 1964. Dopo i suoi studi all’Amherst College e la laurea conseguita alla Phillips Exeter Academy, si è trasferito in California per tentare la carriera di pianista, autore e cantante. tornato nel New Hampshire nel 1993, diventando docente universitario d’inglese nella sua vecchia scuola, la Phillips Exeter, continuando nel frattempo ad approfondire i suoi studi di storico dell’arte. Dal 1996 si dedica a tempo pieno alla scrittura. Il suo primo romanzo, Digital Fortress (Fortezza digitale) - già best seller negli Stati Uniti - è in corso di traduzione e sarà pubblicato a breve da Mondadori. La vicenda di Angeli e Demoni comincia al Conseil Européen pour la Recherche Nucléaire (Cern), il consiglio europeo di ricerche nucleari di Ginevra, in Svizzera. Lo sa che l’ufficio stampa del Cern ha approntato un sito web per rispondere alle domande dei suoi lettori? In tanti hanno addirittura chiesto se il Cern esiste davvero e se i suoi scienziati sono sexy come Vittoria Vetra... «La reazione di così tanti lettori, per lo più statunitensi», risponde Brown, «farà senz’altro sorridere voi italiani, che avete notissimi scienziati attivi al Cern, compreso un Premio Nobel (Carlo Rubbia, NdR). Guarda caso, è proprio italiano lo sfortunato Leonardo Vetra che, nel romanzo, scopre il metodo di produrre grossi quantitativi d’antimateria. Ma gli americani sono convinti che, se una cosa è importante, deve essere per forza negli Stati Uniti! Anche il mio protagonista, Robert Langdon, resta sbalordito. Gli americani non si aspettavano affatto che il primo luogo in cui è stata creata l’antimateria fosse in Europa o che Internet sia nato proprio al Cern. Non per niente, molti la ritengono un’invenzione tutta americana. E invece proprio no». L’antimateria gioca un ruolo chiave in Angeli e Demoni. Quanto ha lavorato di fantasia? «Pochissimo. L’unica invenzione è la quantità prodotta, 250 mg: avevo bisogno che la mia bomba risultasse davvero minacciosa. Ma nessuno è ancora in grado di produrne quantitativi così elevati. L’antimateria è la più recente sorgente d’energia, che rilascia con il 100% d’efficienza (la fissione nucleare è efficiente soltanto all’1,5%). Un grammo di antimateria contiene la potenza di una bomba atomica da 20 kilotoni, pari a quella scaraventata su Hiroshima. Oltre a essere estremamente esplosiva, l’antimateria è molto instabile e reagisce non appena viene in contatto con qualsiasi materia normale, anche con l’aria. Per questo deve essere conservata in un contenitore sottovuoto, avvolta in un campo magnetico. Se il campo cede e l’antimateria si libera, il risultato è una collisione tra materia e antimateria, che i fisici chiamano annichilazione. La potenza che si sprigiona è terrificante. Ma l’antimateria è una gran promessa: non produce inquinamento o radiazioni di sorta, e una gocciolina potrebbe rifornire d’energia una città come New York per un giorno intero. Con il progressivo esaurimento dei combustibili fossili, potrebbe costituire una svolta per il futuro del nostro pianeta. Resta l’eterno dilemma: tanta energia sarà usata per salvare il mondo oppure per creare armi distruttive?». Nel suo romanzo, lei descrive alcuni esperimenti in apparenza bizzarri, che il Cern condurrebbe. Che cosa c’è di vero? «Tutto. E i risultati sono sconcertanti. Gli scienziati si trovano faccia a faccia con fatti che li costringono a ripensare al mondo in cui vivono. Le loro scoperte hanno implicazioni che non riguardano soltanto la fisica, ma anche la filosofia e la spiritualità. Infatti c’è chi crede che un giorno la scienza dimostrerà l’esistenza di Dio. Comunque sia, gli scienziati stanno cominciando ad affrontare alcune delle più profonde questioni spirituali sulla vita. E da qui scaturisce l’idea del libro. Perché queste domande sono sempre state dominio del clero appartenente a qualsiasi fede o credenza. Penso che ci sarà battaglia tra coloro che tenteranno di offrire risposte ai nostri dubbi... Vincerà la scienza o la religione?».