Il Sole 24 Ore 22/10/2005, pag.23 Francesco Sironi, 22 ottobre 2005
Celentano uomo d’oro degli spot. Il Sole 24 Ore 22/10/2005. Tanta l’attesa, molta l’attenzione dei media, davvero rilevante l’ascolto
Celentano uomo d’oro degli spot. Il Sole 24 Ore 22/10/2005. Tanta l’attesa, molta l’attenzione dei media, davvero rilevante l’ascolto. Oltre 11,6 milioni di persone hanno seguito in media "RockPolitik", il programma di Adriano Celentano trasmesso su RaiUno giovedì sera ha superato il 47% di share. Le persone che hanno contattato il programma, seguendone anche solo un minuto, sono state 29,5 milioni: hanno seguito in media 69 dei 174 minuti complessivi, pari al 40%. Questo non vuol dire che hanno cambiato canale spesso, potrebbero infatti aver acceso il televisore a trasmissione già iniziata. Ascolti record. Le ultime conduzioni televisive di Adriano Celentano non avevano raggiunto ascolti così elevati. Nel 1999 la prima puntata di "Francamente me ne infischio" produsse 9,7 milioni di spettatori per una quota del 42,3%; nel 2001 la prima puntata di "125 milioni di caz..te" ebbe un ascolto di 10,4 milioni per una quota del 43,1%. Bisogna andare indietro sino al 1987 per ritrovare Celentano in Fantastico 8 con ascolti simili agli attuali. L’artista e i suoi partner avevano dunque ragione a credere nel programma, mentre il direttore di RaiUno non ha brillato per acume, né gli rende onore la citazione, da lui ripetuta anche oggi, sulla sua necessità di esercitare il controllo editoriale sui contenuti del programma. Che, per altro, ha raggiunto le punte di massimo ascolto in concomitanza con l’intervento di Michele Santoro: l’ex giornalista-conduttore di Rai e Mediaset ha iniziato la sua prolusione di fronte a 13,9 milioni di persone e l’ha terminata davanti a un pubblico cresciuto di un milione di individui. Innegabile l’attrattiva esercitata sui telespettatori. Anche Gerard Depardieu ha avuto oltre 14,6 milioni di persone che ne hanno seguito le evoluzioni poetico-linguistiche sull’imminente, quanto mancato, arrivo dei barbari e su quanto la minacciata incursione facesse comodo a chi ha il potere di informare. L’assoluto filosofico di Celentano per questa puntata era basato sulla dicotomia fra cosa è rock e cosa è lento. Due gli aforismi definitivi, "le parole fan paura" e "si possono solo dire parole che fanno vincere le elezioni". Due levigate accuse alla politica del centro destra e del centro sinistra. Il direttore generale della Rai ha ritenuto opportuno intervenire in trasmissione cercando di ribaltare la filosofia e i valori celentaneschi, suggerendo: "Le parole sono lente e il silenzio è rock". Il potere istituzionale lì rappresentato è intervenuto per dire la sua, ma quell’espressione era troppo fuori onda e ha stupito la mancanza di una replica da parte dell’artista, o di chi aveva il potere di comunicare con lui tramite le cuffie. La pubblicità. Non solo del pubblico era l’attesa, anche le aziende che avevano scelto di pianificare "RockPolitik" a cifre record - i 135mila euro richiesti per 30 secondi sul break delle 21,30 rappresentano il valore più alto di tutta l’attuale periodo di garanzia pubblicitaria (25 settembre-3 dicembre) - aspettavano con trepidazione i risultati Auditel. L’Upa ha espresso soddisfazione per bocca della neo direttora generale, Valeria Monti ("una pacchia per gli investitori"), e in effetti le elaborazioni Media Consultans su i break mostrano ascolti medi di nove milioni sia per il break collocato fra la fine di "Affari tuoi" e l’inizio di "RockPolitik" che per il break delle 22,13. La Ups, il Gratta e vinci, Tim, Kinder Ferrero, Poste italiane e l’oscuro spot Capitalia, hanno tutti prodotto oltre nove milioni di contatti. Molto bene è andata anche la produzione d’ascolto della telepromozione Ferrarelle, con una media d’ascolto di oltre 11 milioni di persone. Un break in meno. Trasmissione preziosa l’hanno definita i centri media, la cui soddisfazione per le pianificazioni su "RockPolitik" è mitigata dalla contestazione che si apprestano a presentare. La concessionaria di pubblicità della Rai, Sipra, aveva inserito a listino tre break all’interno del programma. Ne sono andati in onda due soltanto. Un danno rilevante. Il valore di un break è, a listino, di 1,4 milioni di euro. Difficile comprendere tanta rinuncia e in un programma tanto atteso. Il primo break era previsto alle 21,30 mentre è andato in onda alle 22,13: il listino non implica l’ora esatta, 43 minuti di ritardo sono tanti, ma qui non conta la puntualità quanto che l’ascolto stimato dalla concessionaria, che giustifica il prezzo, sia veritiero. Il secondo break, previsto alle 22,30 è andato in onda alle 23,38 e il terzo non c’è stato. Peccato, perché la trasmissione presentava, secondo elaborazioni di Aegis Carat Export, un grado di attrattività (indice del programma sul totale ascolto) molto ben spalmato su tutti i target, anche giovani dai 15 ai 34. Un effetto molto raro per la prima serata e soprattutto per la prima rete Rai. Francesco Sironi