MACCHINA DEL TEMPO maggio 2005, 9 novembre 2005
Il reddito del singolo cittadino sul quale vertono le imposte dello Stato, è in realtà un mistero
Il reddito del singolo cittadino sul quale vertono le imposte dello Stato, è in realtà un mistero. Pugliese osserva che «non esiste un sistema fiscale che lo definisca con precisione». Il motivo è intuibile. «Lo Stato non ha interesse a definire il concetto di reddito, perché vuol tenersi le mani libere e non precludersi altre eventuali tasse. Nel momento in cui lo determinasse con precisione, inevitabilmente si restringerebbe il campo dell’esazione». Per il fisco il reddito è sempre presunto e viene quindi ricavato in maniera indiretta. Secondo Pugliese, «il sistema tributario moltiplica i parametri per cercare di afferrare una ricchezza che però non è quantificabile direttamente». Essendo effettivamente verificabile solo il 2 per cento delle dichiarazioni lo Stato procede per griglie e tabelle (il cosiddetto redditometro). Sulla questione di cosa sia il reddito, Pugliese, ricorda il caso dello «zar Pietro il Grande (1689-1725) che nel suo sforzo di europeizzare la Russia arrivò a mettere una tassa sulle barbe. Il reddito imponibile in quel caso era la barba!».