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 2005  novembre 09 Mercoledì calendario

Farfalle con la cintura di castità, moscerini che fanno serenate, coleotteri che schiavizzano formiche con un liquido inebriante

Farfalle con la cintura di castità, moscerini che fanno serenate, coleotteri che schiavizzano formiche con un liquido inebriante. «Macchina del Tempo» vi guida nel mondo segreto degli insetti, creature misteriose e geniali. Serenate. I maschi delle duemila specie di moscerini della frutta fanno serenate, ronzando in altrettanti dialetti. Le femmine hanno invece una sola nota per rispondere: un ronzio che significa ”no” Se tacciono, acconsentono. Castità. Il maschio della farfalla Apollo, dopo aver fecondato la femmina, secerne una sostanza con cui modella una specie di fiore e lo salda all’addome della sua compagna. Ma questa cintura di castità, però, non scoraggia del tutto gli altri maschi. La femmina, comunque, rimane fedele e respinge i nuovi spasimanti, mentre il suo primo amore se ne va in cerca di nuove mogli. Mimetismo. L’imitazione è una strategia con cui gli insetti si difendono dai predatori. Il ragnetto Mirmaracne finge di essere una formica (poiché ha otto zampe anziché sei, tiene sollevate le prime due come fossero antenne). Un moscerino della frutta, in Arizona, imita proprio l’animale che potrebbe mangiarlo, cioè il ragno saltatore. Se minacciato, infatti, agita le ali su cui è impressa l’immagine delle zampe del suo nemico. La farfalla Atlante, che vive nelle Indie Orientali, ha disegnata sulle ali la testa di un cobra. La farfalla Thecla, invece, finge di avere la testa dall’altra parte del suo corpo. In questo modo riesce a fuggire dalla parte opposta a quella prevista dall’aggressore. Regali. Certi insetti seducono le femmine portando in dono qualcosa da mangiare. Ad esempio, i maschi delle mosche predatrici catturano una zanzara, una pulce o un altro insetto e lo offrono alla femmina. Lei accetta, posa il regalo su una foglia e mentre mangia lui la penetra. Altri animali non si preoccupano affatto di nutrire la sposa: prendono un oggettino qualsiasi (un frammento di fiore, di foglia, di ramo secco) e lo avvolgono in una massa di seta simile allo zucchero filato. Altri ancora costruiscono soltanto la palla di seta e, quando hanno finito di utilizzarla con una femmina, se è ancora in buono stato, la riprendono e la donano a un’altra. Termitaio. L’ingegnere tedesco Norman Hugel ha calcolato il peso di un unico, enorme termitaio costrito dalla piccola Euermes: circa dodicimila tonnellate di sabbia, messe insieme granello per granello. Architettura. Le termiti costruiscono le arcate dei loro nidi con la tecnica del ponteggio. Un gruppetto, infatti, erige una colonna di sassolini. Di fronte, un altro gruppetto fabbrica una colonna simile. Quando i due pilastri paralleli giungono a una certa altezza, arriva un’operaia con un filo d’erba e lo fissa in cima a una delle due colonne. Il filo s’incurva, la termite che sta sulla colonna di fronte si sporge, ne afferra la punta e la salda alla sommità. Su questo sostegno sono cementati altri sassolini, finché l’armatura d’erba si ricopre e l’arco è completato. Elisir. Nel Tesoro degli arcani farmacologici, frate Felice, religioso bergamasco del XV secolo, consiglia l’uso dell’Acqua di Magnanimità, cioè vino medicato con estratto di formiche e addolcito con miele. Massimiliano I d’Asburgo ne beveva sempre un bicchiere per mostrarsi coraggioso in battaglia. Spacciatore. Il coleottero Lomechusa s’intrufola nei nidi delle formiche rosse, imitando i loro movimenti e offrendo una sostanza che è, più o meno, una specie di droga. Il liquido inebriante, di cui la formica diventa a poco a poco schiava, è secreto da due ciuffi di peli gialli che il coleottero ha sull’addome. Le formiche coccolano e nutrono i fornitori di droga e trascurano perfino di provvedere alla loro regina. Talvolta il coleottero pretende anche di mangiarsi le uova e i piccoli delle formiche: loro, ormai del tutto asservite, accettano senza protestare. Aghi del diavolo. Il naturalista tedesco Lorenz Oken (1779-1851) nominava le libellule ”Aghi del diavolo”. Lo storico francese Jules Michelet (1798-1874) ”Eleganti e magnifiche assassine”. Ai Tropici, invece, le chiamano ”Gemme che volano”. Fossile. In Francia, nelle foreste di carbone di Commentry, fu trovata una libellula fossile lunga un metro e con un’apertura alare di settantaquattro centimetri. Risale a oltre 350 milioni di anni fa.