Varie, 8 novembre 2005
ROGNONI
ROGNONI Ettore Milano 19 dicembre 1955. Giornalista. Capo dello Sport Mediaset • «[...] Per capire di più bisogna sapere qualcosa del padre, il conte Alberto. Uomo d’altri tempi, profilo ottocentesco, una vocazione per lo sport nata nella culla, aristocratico severo, Rognoni ha avuto lo straordinario merito di avere inventato il ”Guerin Sportivo”, lo storico ”Guerino” che ospitava i neologismi e le cronache visionarie di Brera. Con Renato Piraccini e Arnaldo Pantani fu il padre fondatore del Cesena Calcio. Per arginare il sotterraneo fenomeno del calcio scommesse, nei primi anni Settanta, su due piedi il conte mise su l’Ufficio Inchieste della Federcalcio, gabinetto che grazie alla sua tenacia rese innocua una cosca di maneggioni, procuratori, manager e arbitri. Non si può dire che il conte non fosse un uomo determinato. Per smascherare l’imbroglio, travestito da monaco riuscì a introdursi nella sede della compagnia. Scoperchiato il malaffare, a conclusione dell’indagine sette tra i più noti arbitri di serie A che trescavano con calciatori e manager vennero radiati dalla Figc. Ettore Rognoni non è un uomo da pacche sulle spalle. Introverso, forse anche ombroso, non proprio malleabile, è uno che le cose non le manda a dire. Amico personale di Silvio Berlusconi, non ha esitato a contraddire Adriano Galliani quando ha ritenuto fosse il caso di farlo. Come capo dello sport di Mediaset è subentrato a Massimo De Luca, un collega che amabilmente ignora come ignora gli altri [...] Determinato, sicuro di sé e della bontà delle sue idee, lavoratore infaticabile, come Nero Wolfe dalla sua scrivania (la domenica a Cologno Monzese segue l’universo televisivo incollato a otto schermi televisi), controlla il mondo. [...] tifoso fino all’ultimo respiro del Cesena, collezionista di motociclette, amico fraterno di Arrigo Sacchi (l’epopea del tecnico di Fusignano al Milan dicono si debba anche a lui), e Valentino Rossi, un amore sconfinato per l’atletica e un debole per il pugilato. Qualità e meriti che tutti gli riconoscono, anche quelli che mai si sognerebbe di invitarlo a cena, il rigore, un’onestà intellettuale pressoché assoluta, le intuizioni, la dedizione all’azienda e la grande professionalità. ”Er Penombra” non sarà un gran barzellettiere, un tipo da sorrisi smaglianti, ma non è il cupo misantropo, ”Un uomo particolare, uno che ha problemi ad andare d’accordo anche con se stesso”, descritto da Paolo Bonolis. Tutt’altro, nell’acquario televisivo, dove praticamente è nato, sguazza come un pesce. ”L’Appello del Martedì”, primo esempio di tv trash ma pungente applicato al calcio, fu una sua folgorazione, il tentativo riuscito di porre un argine all’incontenibile Biscardi, che con il suo ”Processo del lunedì”, aveva terremotato le classifiche degli ascolti. Per fare il verso a Biscardi, Rognoni chiamò Maurizio Mosca, una sua invenzione, e convinse Giampiero Mughini a esercitarsi nel ruolo di opinionista juventino. Una sua creatura è il Controcampo televisivo di Sandro Piccinini dalla cui costola quattro anni fa nacque il settimanale omonimo» ( Elio Pirari, ”La Stampa” 8/11/2005).