MACCHINA DEL TEMPO maggio 2005, 8 novembre 2005
I licheni sono fra gli organismi più diffusi sulla superficie terrestre, anche perché sono in grado di resistere alle condizioni più difficili di vita, da temperature bassissime alla estrema siccità e all’insolazione più forte
I licheni sono fra gli organismi più diffusi sulla superficie terrestre, anche perché sono in grado di resistere alle condizioni più difficili di vita, da temperature bassissime alla estrema siccità e all’insolazione più forte. Si tratta infatti di vegetali molto particolari, essendo costituiti da un’alga e da un fungo, intimamente uniti; anzi, possiamo aggiungere che questa capacità di resistenza non sarebbe possibile ai due singoli costituenti. In questo particolare ”rapporto di coppia” l’alga, organismo autotrofo, fornisce al fungo i carboidrati, mentre il fungo fornisce all’alga acqua e sali minerali, e la protegge, avvolgendola, dalla eccessiva radiazione. Il tallo (cioè il corpo del lichene, che non è differenziato in fusto e foglie) può vivere all’interno di un substrato. nota da tempo la capacità dei licheni di contribuire alla disgregazione delle rocce. Le ife del fungo si inseriscono dapprima nelle microfessure e, in seguito, riescono ad allargarle, tramite un’opera di disgregazione. I licheni, con la respirazione, producono biossido di carbonio che, sciogliendosi in acqua, forma acido carbonico, in grado di creare micropori in cui le ife del fungo penetrano facilmente. Il ciclo di umidificazione e di essiccamento e il metabolismo con cui emettono acidi organici sono ulteriori fattori che portano al danneggiamento dei supporti lapidei.