MACCHINA DEL TEMPO giugno 2005, 8 novembre 2005
L’urbanista Piero Pierotti, alla fine del Novecento, calcolò che la circonferenza della torre alla base, di 48,6 metri, è uguale a 100 piedi pisani, mentre la sua altezza, di 58,36 metri, corrisponde a 100 bracci pisani; le colonne del primo loggiato sono alte 2,91 metri, cioè 5 bracci, equivalenti a una pertica pisana
L’urbanista Piero Pierotti, alla fine del Novecento, calcolò che la circonferenza della torre alla base, di 48,6 metri, è uguale a 100 piedi pisani, mentre la sua altezza, di 58,36 metri, corrisponde a 100 bracci pisani; le colonne del primo loggiato sono alte 2,91 metri, cioè 5 bracci, equivalenti a una pertica pisana. «L’altezza di ogni loggiato è pari a due colonne, ossia a 10 bracci che moltiplicati per 6 loggiati, fanno 60 bracci; a cui vanno aggiunte le altezze doppie del cilindro di base e delle due celle campanarie, cioè altre 40 bracci per un totale di 100». Dai suoi studi Pierotti concluse che le misure orizzontali venivano prese in piedi, secondo l’uso agrimensorio, e quelle verticali in bracci: le une e le altre calcolate secondo esatti multipli aritmetici che confermano la struttura modulare della torre e di ogni suo elemento.