MACCHINA DEL TEMPO giugno 2005, 8 novembre 2005
La pericolosità degli animali selvatici è, di per sé, nulla, se noi abbiamo un comportamento di rispetto
La pericolosità degli animali selvatici è, di per sé, nulla, se noi abbiamo un comportamento di rispetto. Basta non infastidirli e di norma non succede niente. Cercare di non spaventarli, di non restringerli in condizioni di impossibilità di fuga, non emettere rumori stressanti o gesti eccessivi. Gli animali tenderanno ad allontanarsi». Questo il consiglio di Marco Bologna, professore ordinario di Zoologia all’Università di Roma Tre, esperto di fauna in ambienti urbani, che aggiunge: «Ciò vale anche per la volpe, abbastanza comune in periferia, e a volte dentro le città. Per il lupo il problema davvero non esiste. un animale che tende a non farsi vedere, e qualora si avvicinasse basterebbe non infastidirlo e si allontanerà da solo, spaventato dalla nostra presenza». Anche le sporadiche apparizioni in pubblico degli orsi sono meno pericolose di quanto si creda. Non attaccano l’uomo, anzi, alla sua vista fuggono via. Nel caso di un incontro ravvicinato con un orso, meglio evitare, in un eccessivo slancio animalista, di offrirgli da mangiare, perché una sua zampata nell’afferrare il cibo, anche senza cattiveria, potrebbe ferirci. Se il problema invece è un pipistrello entrato in casa, niente paura: basta aprire le finestre. «Il pipistrello ha un’ottima capacità di orientamento», afferma Dinetti della Lipu. « dotato di una sorta di radar e riesce a capire in fretta la direzione per uscire. Per di più, i pipistrelli sono insettivori, ma per il resto sono del tutto innocui». Per controllare le specie selvatiche più opportuniste, come i ratti, il modo migliore è ridurre l’abbandono di immondizie in città. Se il fastidio è causato dall’accumulo di escrementi dei piccioni, sono disponibili in commercio dei dissuasori d’appoggio, da installare su cornicioni e davanzali. Specie in primavera, quando c’è molto cibo in natura, non bisogna esagerare con la quantità di briciole, pane e pasta che offriamo agli uccelli: oltre allo scarso contenuto nutritivo, il nostro cibo li disabitua a procurarselo da soli.