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 2005  novembre 07 Lunedì calendario

Il ciclo è dedicato alla storia del volo, e ripercorre, nei suoi primi tre episodi, le tappe fondamentali della storia dell’aviazione nei cento anni che vanno dall’impresa dei fratelli Wright fino all’era moderna degli aerei supersonici e dei razzi spaziali

Il ciclo è dedicato alla storia del volo, e ripercorre, nei suoi primi tre episodi, le tappe fondamentali della storia dell’aviazione nei cento anni che vanno dall’impresa dei fratelli Wright fino all’era moderna degli aerei supersonici e dei razzi spaziali. Venticinque anni dopo l’impresa dei fratelli Wright, che nel 1903 si alzarono in volo per un massimo di 12 secondi, Charles Lindbergh riuscì in 34 ore a coprire una distanza di oltre 5.000 km, compiendo la prima traversata atlantica da New York a Parigi a bordo di un rudimentale monoplano e con il solo aiuto di una bussola magnetica. Da allora, l’aviazione ha compiuto incredibili progressi: risale al 1941 l’invenzione dell’aereo a reazione, precursore dei jet che negli anni 60, grazie alla loro capacità di decollare in verticale, muoversi lateralmente, volare a punto fisso, adattarsi a condizioni estreme e atterrare come elicotteri, rivoluzionarono le tecniche di combattimento aria-aria e aria-terra. Nel 1947, a termine di una contesa che aveva opposto americani e inglesi, venne superato il muro del suono, e si aprì dunque la strada alla messa a punto del Concorde, che scese in pista nel 1975; era nel frattempo cominciata, grazie alla creazione del Boeing 747, l’era del traffico aereo commerciale e di massa. Poco dopo, gli Space Shuttle inaugurarono l’epoca dei viaggi nello spazio, destinata in un futuro non lontano a trasformarsi, se i progetti della Nasa di riduzione dei costi e di miglioramento della tecnologia si realizzeranno, nell’epoca del turismo spaziale. A minore fortuna sembrano destinati i voli supersonici per il trasporto dei passeggeri: conseguenza, questa, della tragedia del Concorde, di cui si occupa l’ultimo appuntamento del ciclo. Lo spettacolare aereo, una vera macchina del tempo in grado di raggiungere la destinazione prima della partenza per la sua capacità di volare a una velocità doppia rispetto a quella del suono, fu il frutto di una lunga collaborazione anglo-francese, in concorrenza con americani e russi. Eppure, esso non ebbe il successo atteso: gli alti costi, i problemi di inquinamento acustico che esso creava e la concorrenza del capiente Jumbo incisero in modo più determinante rispetto alla sua apparente inespugnabilità, a sua volta confutata dalla tragedia del 25 luglio 2000, quando un Concorde dell’Air France precipitò nei pressi di Parigi subito dopo il decollo uccidendo 113 persone. Causa ufficiale dell’incidente fu l’incendio di un pneumatico, benché un ex pilota abbia attribuito la colpa alla cattiva manutenzione della compagnia. L’idoneità al volo, sospesa in seguito al disastro, è stata oggi restituita al Concorde. Tuttavia, le compagnie hanno deciso ugualmente di chiudere questa straordinaria stagione: il mito riposa nell’hangar.