MACCHINA DEL TEMPO giugno 2005, 7 novembre 2005
La scienza soltanto ora sta iniziando a indagare e a capire la storia straordinaria dei nostri istinti, a spiegare le remotissime origini della loro genesi e le conseguenze della loro sopravvivenza fino ai nostri giorni
La scienza soltanto ora sta iniziando a indagare e a capire la storia straordinaria dei nostri istinti, a spiegare le remotissime origini della loro genesi e le conseguenze della loro sopravvivenza fino ai nostri giorni. Inside Medicina dedica quattro appuntamenti alla storia e all’indagine scientifica di quei comportamenti innati nell’uomo che sono retaggio di una millenaria evoluzione e che hanno contribuito in modo determinante al successo della nostra specie. Sotto l’impulso degli istinti si innescano nel nostro corpo reazioni chimiche e ormonali in grado di trasformare radicalmente i nostri comportamenti, e di spingerci a fare - spesso senza rendercene conto - ciò di cui non ci saremmo mai ritenuti capaci. l’istinto di sopravvivenza, presente già nei neonati, a scatenare in noi paure e repulsioni ataviche nei confronti di tutto ciò che intuiamo essere potenzialmente dannoso e mortifero: cibi velenosi, animali pericolosi, materiali che potrebbero essere causa di malattie. Sono primitivi istinti sessuali a giocare un ruolo dominante nella scelta del partner, a far sì che l’aspetto fisico indichi alla donna un compagno che possa assicurarle figli sani e all’uomo una compagna fertile: nell’osservare un individuo dell’altro sesso, il nostro cervello è istintivamente impegnato a studiarne i geni, a selezionare un partner dotato di un sistema immunitario diverso dal nostro, in modo tale che la combinazione dei due garantisca ai discendenti le migliori probabilità di salute e di sopravvivenza. Ancora, è l’istinto di competizione a farci desiderare la vittoria, a spingerci ad affrontare avversari con i quali sappiamo di poterci misurare e che sappiamo di poter battere; per converso, la mortificazione di una sconfitta rievoca il peso ancestrale della reputazione che gli altri hanno di noi, e al contempo stimola il corpo nella produzione di ormoni in grado di difenderci dalla frustrazione dell’essere perdenti. Da ultimo, osserveremo da vicino il nostro istinto d’eroismo e d’altruismo, tanto più forte quanto maggiore è la percentuale di geni che ci unisce al nostro simile: proprio grazie a tale caratteristica, che ci distingue dalla maggior parte delle specie animali, siamo divenuti i dominatori della terra, perché il fatto di procreare un solo figlio per volta ci ha programmati ad amarlo e a proteggerlo fino al punto di entrare in competizione con il nostro istinto di sopravvivenza.