7 novembre 2005
Tags : Gabriele. Paoletti
Paoletti Gabriele
• Nato a Roma l’11 aprile 1978. Calciatore. Portiere. Nel 2005/2006 all’Udinese. «[...] una ”plusvalenza”. E che plusvalenza: dal Torino alla Roma, in comproprietà, nell’estate del 2002 in cambio di 11 milioni di euro. Fonte il bilancio della società di Trigoria. Un record, o quasi. [...] finì in prima pagina nell’autunno del 2002: giocava a Lanciano, in terza serie, dove era arrivato direttamente da Trigoria. La Roma, in estate, lo aveva acquistato in comproprietà dal Torino in cambio di 11 milioni di euro, e la notizia non passò inosservata. Tutto corretto, per carità; nessuna infrazione da parte di nessuno, ma il fatto che un portiere semisconosciuto fosse stato complessivamente valutato 44 miliardi di vecchie lire, cioè più di Crespo, passato dalla Lazio all’Inter, o il doppio di Cannavaro, che era appena passato dal Parma all’Inter, colpì tutti, Paoletti compreso. ”Come mi sento? - disse - Imbarazzato. Mi rendo conto perfettamente che quella cifra non corrisponde al mio valore di mercato. Se così fosse, con tutto il rispetto, non sarei qui a Lanciano [...] Giocavo a Pomezia, in Interregionale. Una grande promessa, così dicevano. Mi hanno visto quelli del Torino e mi hanno portato lì. Sono andato via di casa a quindici anni e non è stato facile. Due anni nella Primavera granata, poi a giocare in C1. Due stagioni a Modena, una a L’Aquila finché decisi di ritentare con i granata”. Invano. Poi, la Roma. ”Sì, firmo il contratto con i giallorossi che però mi girano subito al Palermo. Inizio la preparazione con Pruzzo, ma dopo quattro giorni arriva Zamparini e ci manda via in tredici. Impacchettati e rispediti a Trigoria. Ci siamo allenati lì, in attesa che arrivasse un’occasione. Un mese di lavoro quotidiano a due passi da Capello, ma mai sperato qualcosa perché la parola sperare non fa parte del mio vocabolario. A me piace pianificare, programmare. Cerco di fare così anche con la mia carriera. Sono giovane, ho tanto tempo davanti e molta fiducia nelle mie possibilità. Del resto non puoi fare questo mestiere se non sei il primo sponsor di te stesso. Credo di poter arrivare in alto. Forse non tanto da valere davvero 44 miliardi, ma credo di avere dei buoni mezzi. Insomma, la notorietà conto di conquistarmela per quel che faccio sul campo. Datemi tempo”. Dopo Lanciano, la Viterbese quindi la Reggiana di Pietro Leonardi [...] prima di arrivare [...] alla corte friulana di Serse Cosmi. Senza alcun più vincolo con la Roma, in cambio di una manciata di migliaia di euro... [...]» (Mimmo Ferretti, ”Il Messaggero” 6/11/2005).