Varie, 7 novembre 2005
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Consolmagno Guy
• Detroit (Stati Uniti) 19 settembre 1952. Astronomo • «Una gran barba e un paio di occhiali, da cui esplode un sorriso pronto a trasformarsi in uno scoppio di risa: Guy Consolmagno, gesuita, astronomo [...] divide il suo tempo fra la ”Specola” di Castelgandolfo, antica sede degli astronomi vaticani (fino a che il cielo della capitale è diventato troppo luminoso per l’osservazione delle stelle) e Monte Graham, in Arizona, dove il Vaticano ha il suo Osservatorio astronomico dal 1981, e dove studia gli asteroidi e le comete della Cintura di Kuiper. Un super specialista, autore di testi di divulgazione [...] Spesso gli astronomi sono persone speciali, e spesso anche i gesuiti lo sono; Consolmagno, che per diciotto anni si è occupato di astri, prima di decidere di entrare nella Compagnia di Gesù, sembra confermare entrambi gli assunti. Per il suo contributo allo studio dei corpi celesti è stato onorato con il ”battesimo” di un asteroide con il suo nome; ed è il curatore della raccolta vaticana di meteoriti, una delle più grandi del mondo. E non ha paura di affrontare il tema degli ”alieni”. Che cosa sarebbe della storia della creazione, e dell’amore di Dio per la Terra e gli uomini, tanto da mandare il suo unico Figlio a morire per salvarli, se esistessero? Sono questioni ipotetiche; ma l’astronomo risponde con il Vangelo di Giovanni che ”in principio era il Verbo. Il Verbo è, naturalmente, Gesù; il Verbo è la seconda persona della Trinità, il Verbo è la salvezza, il Verbo è l’incarnazione di Dio nell’universo, che secondo il Vangelo, è là prima che l’universo sia creato. L’unico punto nello spazio-tempo che sia lo stesso in ogni linea temporale. così che la salvezza avviene, ed è resa manifesta nella persona di Gesù Cristo qui”. Prima che l’universo sia creato, Cristo è; e quindi abbraccia non solo la terra e noi, ma anche ipotetici altri esseri. ”Tommaso d’Aquino parla di molteplici mondi”. L’incarnazione, secondo il Vangelo è avvenuta qui; ma potrebbe valere anche altrove. ”La Bibbia è scienza divina, un lavoro su Dio - dice padre Consolmagno -. Non vuole essere scienza fisica” e spiegare come l’universo è stato costruito. Ma un universo senza limiti ”potrebbe includere altri pianeti con altri esseri creati dallo stesso Dio di amore. L’idea che ci siano altre razze e altre intelligenze non è contraria al pensiero tradizionale cristiano. Non c’è nulla nella Sacra Scrittura che possa confermare o contraddire la possibilità di vita intelligente altrove nell’universo”. E aggiunge che comunque la nostra conoscenza è sempre incompleta; e che è folle ”sottostimare la capacità di Dio di creare con una profondità di modi che noi non capiremo mai completamente”. E quindi sarebbe altrettanto pericoloso pensare che ”capiamo Dio completamente”, limitando la sua azione al pianeta Terra, e agli esseri umani. Osservare gli asteroidi, i meteoriti e i corpi celesti ”è una delle cose che mi portano vicino a Dio”, spiega. Dopo quindici anni di astronomia, si chiese se fosse giusto continuare, quando c’era gente che moriva di fame. Partì per il Kenya con i ”Peace Corps”, come insegnante, e scoprì che la gente laggiù era interessata all’astronomia. ”E capii perché era così importante: è una di quelle cose che ci rende qualcosa di diverso da delle mucche ben nutrite”. E capì anche che quel desiderio di conoscenza è un bisogno altrettanto fondamentale quanto il cibo o la casa: ”Dire ai poveri: ’no, devi occuparti di trovare il cibo, non puoi fare astronomia’ è come dire loro che sono un po’ meno degli esseri umani. sbagliato, ed è una tragedia”» (Marco Tosatti, ”La Stampa” 7/11/2005).