MACCHINA DEL TEMPO LUGLIO 2005, 7 novembre 2005
Venticinque mila euro, tanto può arrivare a valere, sul mercato ittico di Tokyo, un esemplare di tonno rosso mediterraneo di taglia grande
Venticinque mila euro, tanto può arrivare a valere, sul mercato ittico di Tokyo, un esemplare di tonno rosso mediterraneo di taglia grande. La prelibata e tenera carne rosata rende infatti questo pesce in assoluto il più pregiato e ricercato al mondo, nonché il più costoso. Ed è proprio questo elevato valore a minacciare la sopravvivenza dei tonni nel mondo. L’industria ittica, infatti, negli ultimi decenni è diventata sempre più moderna e invasiva e ha aumentato moltissimo la quantità di pesce prelevato ogni anno dai mari. Oggi la pesca industriale è la principale imputata per il declino riscontrato in molte specie, tra cui tonno, merluzzo, nasello e salmone. Addirittura si stima che il numero di tonni presenti nell’Atlantico sia calato del 90 per cento dagli anni Settanta a oggi e che ogni anno siano pescati oltre un milione di individui. Una caccia così intensa mette a rischio la sopravvivenza della specie, poiché i tonni sono catturati prima di crescere abbastanza da riprodursi: il risultato è che la popolazione si riduce ed è composta da individui sempre più piccoli e più giovani. Numerose convenzioni nazionali e internazionali regolamentano la pesca e impongono quote di prelievo annue, ma queste misure non sembrano essere sufficienti. Il rischio più che concreto è che, di questo passo, fra qualche decennio il tonno non sarà più soltanto una specie minacciata e sovrasfruttata, ma addirittura sull’orlo dell’estinzione.