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 2005  novembre 07 Lunedì calendario

In passato la foca monaca era presente in numerose località costiere sia dell’Italia continentale che insulare, sebbene non vi siano dati scientifici sulla consistenza numerica della specie

In passato la foca monaca era presente in numerose località costiere sia dell’Italia continentale che insulare, sebbene non vi siano dati scientifici sulla consistenza numerica della specie. In Sicilia era nota lungo le coste meridionali e occidentali, e in particolare in prossimità di Acireale e Palermo, come anche nelle isole di Pantelleria, Lampedusa e Linosa, tanto che i nomi di molte località costiere alludono alla specie: la grotta del Bue marino, gli scogli del Bue marino, le spiagge delle Vacche marine. Le ultime segnalazioni nel Mediterraneo sembrano mostrare segni di ripresa per la specie nel nostro mare: negli ultimi tempi le segnalazioni in Italia riguardano non solo la Sicilia ma anche la Puglia (Salento), la Calabria (Capo Rizzuto), la Sardegna (Capo Carbonara e penisola del Sinis), l’arcipelago toscano. Per questo è importante, durante la stagione turistica, un comportamento rispettoso nelle aree costiere dove la foca monaca è stata avvistata: in particolare, se capitasse il fortunato incontro, non bisogna disturbarle nelle grotte, dove trovano riparo e si riproducono.