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 2005  novembre 05 Sabato calendario

PACINI BATTAGLIA Pierfrancesco

PACINI BATTAGLIA Pierfrancesco Bientina (Pisa) 21 febbraio 1934. Banchiere • «[...] è stato al centro dei più famosi processi di Mani Pulite, protagonista con Sergio Cusani, tra gli imputati, e Antonio Di Pietro, che era dalla parte dell’accusa. Quei processi, andati a rilento, spesso si sono chiusi con prescrizioni ma anche con assoluzioni. Il banchiere di Bientina viene arrestato nel febbraio ’93. Il 10 marzo arriva dalla Svizzera, si costituisce e confessa di aver gestito con la sua banca Karfinco circa 500 miliardi di lire di fondi neri Eni. Non fa un giorno di carcere e viene rilasciato. È la svolta più importante di tangentopoli. Emergono tangenti miliardarie ai partiti e nei Paesi del petrolio. Nel ’96 Pacini torna di nuovo sulla scena. Stavolta a travolgerlo è l’inchiesta della Procura di La Spezia e del Gico di Firenze che lo accusano di aver corrotto Lorenzo Necci, amministratore delle Ferrovie. Si fa due mesi di carcere. È l’indagine famosa per la parola intercettata “sbancato”, che faceva immaginare pagamenti ad Antonio Di Pietro, simbolo di Mani Pulite, poi corretta dallo stesso Pacini con un “sbiancato” dal significato diametralmente opposto. L’indagine si chiuderà a Brescia con proscioglienti. Se fino ad allora Pacini era riuscito a evitare foto e telecamere, ora si fa avanti e, con la spavalderia gigionesca del toscano verace affronta i processi sulla Tav e sullo scalo ferroviario Fiorenza di Milano. Fino all’ultimo in Cassazione. [...]» (“Corriere della Sera” 5/11/2005).