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 2005  novembre 04 Venerdì calendario

Moni Ovadia, ”Sto dalla parte del popolo”, Il Manifesto, 04/11/2005 ’Io sto con gli esseri umani, non con Israele”

Moni Ovadia, ”Sto dalla parte del popolo”, Il Manifesto, 04/11/2005 ’Io sto con gli esseri umani, non con Israele”. Per questo Moni Ovadia ieri era alla fiaccolata di protesta contro il presidente iraniano Ahmadinejad. Ci sono davvero buoni motivi per essere sotto le finestre dell’ambasciata iraniana? Si per una ragione molte semplice. Il presidente iraniano può pensare a giochi politici o aggredire gli Stati uniti per la questione dell’uranio, ma quando uno dice che un altro paese abitato da esser umani deve essere cancellata dalla carta geografica, allora pensa che quella gente debba esser sterminata. pazzesco. Anche se fosse solo una provocazione, è inaccettabile. In questo caso la solidarietà nei confronti di Israele è non solo la solidarietà per gli esseri umani che vivono in quello stato, ma anche opposizione radicale a questo pensiero. Questo non ha nulla a che vedere con la doverosa solidarietà per il popolo palestinese che personalmente non mi sono mai stancato di dichiarare, comprese le critiche fatte con la massima asprezza all’occupazione e alla colonizzazione del popolo palestinese. Che però non è menzionato... Proprio per avere più credibilità nel sostegno ai palestinesi e alla loro rivendicazione di uno stato sui confini della linea verde con Gerusalemme come capitale, bisogna essere molto chiari contro questa dichiarazione del presidente iraniano. Chiunque avesse detto questo di un altro stato avrebbe scatenato questa reazione. E qui tocchiamo uno dei talloni d’Achille di certa sinistra, perché certi atteggiamenti sono perdenti. Cioè? Occupare i territori palestinesi e colonizzarli è una colpa grave. E se il presidente iraniano avesse espresso una posizione forte nei confronti di questa cosa, sarebbe stato un’altra cosa. Ma lui ha parlato di cancellare dalla carta geografica un paese. In questo modo la legalità internazionale non esiste più. Ritorniamo a prima dell’Onu. Ahmaninejan fa in realtà il gioco della destra israeliana. Questo linguaggio allontana dalla pace. ”Vogliono annientarci - dirà Sharon – Loro non vogliono la pace, loro vogliono annientarci”. Perciò penso che questa condanna nei confronti delle parole di Ahmadinejan farà bene ai palestinesi. Non si tratta di solidarizzare con la politica del governo di Israele, ma con un popolo che si dichiara di voler cancellare. Ma su appello di Ferrara, che ha promosso prima l’Usa – day e poi l’Israele ”day... Io non partecipai all’altra manifestazione perché aveva un carattere politico di schieramento. Non si parlava della cancellazione di un popolo, lì si diceva ”Io sto con Israele” e basta. Io invece sto con gli esseri umani e non con Israele. Quella presa di posizione rientrava nella logica di Ferrara del sostegno alla guerra e all’America. Oggi invece qualcuna ha parlato di cancellazione. Anzi. Il male è che la manifestazione non l’abbiamo indetta noi. LA domanda è: ma noi non stiamo con quelli che pensano Gerusalemme capitale condivisa? Se è così quella dichiarazione è intollerabile. Io non riesco a capire di cosa parliamo: della restituzione dei territori ai palestinesi o della sparizione magica dello stato di Isaele? La pace di Ginevra, questa è la mia posizione. E quindi, coerentemente, ho aderito a questa manifestazione per la sola ragione che contesta la cancellazione di una entità statale creata all’interno dell’Onu e sponsorizzata dalla sinistra internazionale a partire già dal 1947. Iaia Vantaggiato