Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2005  novembre 04 Venerdì calendario

Milano, tra i manifestanti anche Rifondazione. La Stampa 04/11/2005. Milano. Le bandiere con la stella di David, quelle americane e della pace

Milano, tra i manifestanti anche Rifondazione. La Stampa 04/11/2005. Milano. Le bandiere con la stella di David, quelle americane e della pace. L’inno di Israele e un manifestante con in mano «Il Foglio» e un’improbabile foto di Reza Pahlevi, lo Scià di Persia. I rappresentanti della comunità ebraica ortodossa a fianco dei musulmani del centro islamico di viale Jenner. Alla manifestazione milanese contro il presidente iraniano Ahmadinejad che vorrebbe cancellare Israele dalla carta geografica, si vede di tutto. Anche il segretario di Rifondazione comunista Augusto Rocchi, zero polemiche con Fausto Bertinotti: «Alla manifestazione di Roma non sarei mai andato, qui voglio esserci. Giuliano Ferrara è arrivato a sostenere una tesi sul conflitto di civiltà che si avvicina a quella di Oriana Fallaci. Questa iniziativa è stata invece indetta da ”Sinistra per Israele” che non ha mai messo in discussione la necessità di avere due Stati per due popoli, pure per il popolo palestinese. Anche se devo ammettere che sul diritto di Israele ad esistere, la sinistra è in un ritardo colpevole». In piazza Diaz, davanti al consolato iraniano deserto e presidiato dalla polizia, anche se non ci sono più di 400-500 persone va in onda la vera protesta bipartisan contro il regime di Teheran, che stupisce quasi tutti i partecipanti. A partire da Emanuele Fiano, capogruppo Ds a Palazzo Marino, promotore dell’iniziativa: «Questa è la manifestazione di chi c’è qui stasera e non di chi l’ha organizzata. Ma non posso dire di essere contento, avrei preferito che non ci fosse bisogno di questa iniziativa. E’ necessario che l’odio lasci il Medio Oriente. E’ necessario che Israele non si senta solo. E’ necessario che sia garantita l’esistenza a due popoli e che ci siano due Stati». Cristina Muscardini, coordinatrice regionale di An, si guarda attorno soddisfatta: «E’ la prima volta che accade una cosa del genere». Il verde Carlo Monguzzi, sventola la bandiera arcobaleno della pace: «E’ una manifestazione per il diritto ad esistere di un popolo. Ci sono due popoli, ci devono essere anche due Stati». Roberto Formigoni, Filippo Penati e Gabriele Albertini non ci sono di persona ma hanno dato la loro adesione. Così come Abdel Shaari, il portavoce di viale Jenner, il più importante centro islamico della città, il più discusso, il più inquisito, rappresentato da altri esponenti della comunità: «Io sono contrario alle parole del presidente iraniano e contro l’utilizzo della questione palestinese da parte dei regimi arabi». A un metro, mescolati nella folla e tra le fiaccole, ci sono anche i leghisti. Massimiliano Orsatti, segretario provinciale, parla per tutti: «Siamo qui contro i profeti dell’odio e dell’estremismo. Tra loro c’è anche il presidente dell’Iran». Sul portone del consolato di Teheran qualcuno attacca cartelli: «W Israele, abbasso il nuovo Hitler iraniano», «Non ci sarà un altro olocausto», «Eliminate l’uranio dall’Iran». Alle sette di sera è tutto finito. Via verso casa per vedere le dirette tv dalla manifestazione di Roma. Fabio Poletti