Liberazione, 04/11/2005, 4 novembre 2005
Perché non ci sarò, Liberazione, 04/11/2005-11-04 Caro direttore, di marce ne ho fatte tante, di sit in innumerevoli
Perché non ci sarò, Liberazione, 04/11/2005-11-04 Caro direttore, di marce ne ho fatte tante, di sit in innumerevoli. Stasera (ieri per chi legge, ndr) non ci sarò. Ripudio la guerra: parole di odio e di fuoco ne ho sentite tante, da quando sono nata, gli anni ’50, del dopoguerra, quelli della mia generazione si erano illusi che eravamo nati e cresciuti in un paese ’invaso” dalla pace. Domani (oggi, ndr) sarà la festa delle forze armate, ebbene sì, esiste ancora questa festa agghiacciante e saranno depositate corono e onorate quelle disgraziate salme che hanno combattuto per difendere la patria. Ricordo sempre le parole di Brecht che guardava a quel paese che non aveva bisogno di martiri: quanti poveri morti, in nime di guerre giuste, quale dispiegamento di forze militari e rivendicazioni in nome del potere... No, non ci sarò stasera, ripudio la guerra, ripudio l’odio razziale, rivendico il diritto alla vita di tutte e tutti. Quante marce nascoste dai media, quante volte a prendermi con le compagne il freddo e la derisione e le problematiche dello stare in piazza a sostegno delle pratiche della non violenza, contro le logiche guerresche e militari. No, non ci sarò stasera, non contate il mio corpo, non ci sarò neanche con il pensiero. Non appoggerò mai le politiche violente di coloro che governano in Iran, nel Medioriente, in Africa, in Europa, in America, in Italia. ”Ospitiamo sul territorio ordigni nucleari a decine, basi terrificanti per la nostra salute, centri di detenzione da cancellare: vorrei, voglio ospitare altre speranze con altri modi, altre marce, voglio sognare e lavorare per un’altra realtà, un altro paese che non ”festeggi” più il 4 novembre. Anche per questo non ci sarò stasera in piazza a Roma. Doriana Goracci Donne in Nero Tuscia, via e-mail