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 2005  novembre 02 Mercoledì calendario

Andreotti: un miracolo, i «nemici» marceranno insieme. Corriere della Sera 02/11/2005. Roma. Senatore Giulio Andreotti, lei ci andrà alla fiaccolata organizzata dal Foglio per difendere Israele? «Personalmente non ho mai partecipato alle marce

Andreotti: un miracolo, i «nemici» marceranno insieme. Corriere della Sera 02/11/2005. Roma. Senatore Giulio Andreotti, lei ci andrà alla fiaccolata organizzata dal Foglio per difendere Israele? «Personalmente non ho mai partecipato alle marce. Ora, poi, sono vecchio e cammino malvolentieri». Ma la condivide? Condivide lo spirito di chi ha organizzato questa manifestazione? «Sì. Penso che sia giusto reagire in un modo visibile ad una dichiarazione folle come è stata folle quella del presidente iraniano contro l’esistenza dello Stato d’Israele. E poi in questa manifestazione c’è qualcosa di miracoloso». Miracoloso? «Mi sembra che qui ci saranno esponenti del governo che marceranno insieme con membri dell’opposizione. In Parlamento è da anni che non capita di vedere la maggioranza d’accordo con l’opposizione nemmeno su mezza riga. Magari adesso con il ritorno di un po’ di proporzionale, qualcosa cambierà... ». Lei condivide lo spirito di questa manifestazione in difesa di Israele. Ma è da sempre stato favorevole alla Palestina... «Certo, ogni anno al congresso organizzato dal cardinale Angelini tengo una relazione sullo stato della Palestina». E dunque? «Dunque cosa? Le due cose non sono in contraddizione. Anzi. L’errore su questo problema è proprio quello di volerlo sempre dividere in una maniera netta e incompatibile: o sei filo-israeliano o sei filo-palestinese. Ma non è così». Come è allora? « che bisogna lavorare sulla convivenza. Ci sono delle decisioni internazionali che devono essere rispettate. Ci sono strade che devono essere percorse per risolvere il problema della pace in quei territori. E quest’anno l’iniziativa di Sharon è stata molto importante in questo senso». Intende dire lo sgombero dei coloni della striscia di Gaza? «Sì. la prima volta che i palestinesi vivono un’iniziativa che va nel senso giusto. Molti di loro sono stati soddisfatti ed è stata una cosa giusta, sebbene facesse molta pena vedere le scene di quegli sgomberi». Lei si è sempre dichiarato filo-arabo. Giusto? «Giusto». E si considera ancora così? «Certo. Perché?». Per quello che ha detto in queste righe. Per il suo appoggio ad Israele e alla Palestina insieme. Può ancora dire di essere filo arabo? «Essere filo-arabo non vuol dire non poter avere buoni rapporti con tutti. Quest’anno ho partecipato ad un incontro molto interessante dove i rabbini sedevano allo stesso tavolo dei cardinali. Noi, poi, non dobbiamo dimenticarci di vivere nel Mediterraneo». E quindi? «Vivere nel Mediterraneo vuol dire avere molti arabi come nostri vicini di casa. E dunque dobbiamo ricordarci che è importante difendere lo Stato di Israele ma non certo dimenticare che con i vicini di casa i rapporti sono molto importanti. Del resto per molti anni sono stati criticati i nostri rapporti con la Libia e con l’Algeria. Adesso, però, tutti ci seguono: gli americani sono andati a riaprire un’ambasciata in Libia, Tony Blair è andato Tripoli». a Lei teme una guerra contro l’Iran? Ha paura che le folli dichiarazioni del presidente Ahmadinejad possano scatenare reazioni internazionali? «Non bisogna soffiare sul fuoco. Bisogna munirsi di molta, ma molta acqua fredda. Certo, però... ». Però? «Però non si può certo stare tranquilli dopo aver visto come è scoppiata una guerra come quella dell’Iraq». In che senso? « stata scatenata una guerra con una teoria che si è dimostrata falsa. L’Iraq è stato bombardato perché qualcuno sosteneva che Saddam Hussein avesse le armi di distruzione di massa. stato distrutto il Paese, ma le armi non sono state trovate. Ancora aspetto che qualcuno mi spieghi che cosa è successo». Alessandra Arachi