Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2005  novembre 04 Venerdì calendario

I corvi sono furbi, più furbi di te», diceva al giovane etologo Berndt Heinrich un anziano studioso, «Anzi, sono diabolici: ti ci vorranno anni e anni di studio per capirli un pochino, ma ti fregheranno sempre»

I corvi sono furbi, più furbi di te», diceva al giovane etologo Berndt Heinrich un anziano studioso, «Anzi, sono diabolici: ti ci vorranno anni e anni di studio per capirli un pochino, ma ti fregheranno sempre». Berndt non si è scoraggiato, ma un suo collega ha preferito lasciarli perdere e occuparsi di bruchi... Dell’intelligenza dei corvi si parla da 2500 anni: ai suoi tempi (V sec. a C.) Tucidide sosteneva che erano così furbi da non mangiare mai gli animali morti di peste. Plinio il Vecchio (23-79 d.C.), che pur avendo l’abitudine di raccontare qualche frottola era un grande naturalista, scriveva di avere visto un corvo assetato avvicinarsi a un vaso dal collo stretto, con un po’ d’acqua sul fondo, ma siccome il becco non ci arrivava, aveva fatto salire l’acqua buttandoci dentro parecchie pietruzze. Di recente i ricercatori giapponesi hanno osservato i corvi in un campus universitario: quando il semaforo era rosso per le macchine, le bestiole posavano noci in mezzo alla strada. Appena scattava il verde si rifugiavano sul marciapiede: dopo che le auto erano passate con le ruote sulle noci, loro tornavano in strada e raccoglievano il cibo bell’e pronto. A Eilat, sul Mar Rosso, i bambini si scontrano addirittura con certi corvi venuti dall’India per nave, che si avventano su loro con forti strida, spaventandoli a morte. solo una messinscena per distrarli e strappar di mano le merendine. I corvi si sono stabiliti in un palmeto e aspettano l’ora in cui i bambini escano per la ricreazione e tirino fuori gli spuntini. Una picchiata veloce e la dolce merendina è nel becco del ladro (magari secondo l’Oms è meglio così, perché i bimbi di oggi sono troppo grassi). Il municipio della città si è lanciato al contrattacco e ha predisposto un mucchio di trappole. rimasta incastrata solo la mano di un agente, ma nessun corvo.