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 2005  novembre 04 Venerdì calendario

Pronta la mozione di Rutelli sì alle sanzioni, niente guerra. La Rerpubblica 04/11/2005. Roma. pronta la mozione parlamentare contro il presidente dell´Iran annunciata da Francesco Rutelli tre giorni fa

Pronta la mozione di Rutelli sì alle sanzioni, niente guerra. La Rerpubblica 04/11/2005. Roma. pronta la mozione parlamentare contro il presidente dell´Iran annunciata da Francesco Rutelli tre giorni fa. Un testo parlamentare che nelle intenzioni del leader della Margherita dovrebbe essere bipartisan: «E deve fissare con estremo rigore le condizioni dei rapporti con Teheran sia dell´Italia sia dell´Unione europea», aveva detto al Foglio. Ieri quella mozione, scritta dall´eurodeputato Lapo Pistelli, responsabile esteri di Dl, è stata inviata ai capigruppo Castagnetti e Bordon, a Rutelli, all´ex premier Lamberto Dini. Nel pomeriggio è arrivata anche sul tavolo del destinatario più importante, la Quercia che non ha ancora commentato la proposta della Margherita. Quattro i punti fondamentali della bozza. Quello principale, l´ultimo, non esclude sanzioni per il regime iraniano «in caso di mancata collaborazione con l´Aiea, l´agenzia internazionale per l´energia atomica». Nemmeno un accenno, invece, all´opzione militare nel caso in cui Teheran continui a tirare la corda. Il conflitto non viene escluso, ma secondo Pistelli il «no» a una nuova guerra è nelle cose perché è questa la posizione europea e anche quella di Tony Blair. «In realtà - spiega Pistelli - le sanzioni possono essere il punto d´incontro tra l´Europa, che non prende in considerazione l´opzione militare, e gli Stati uniti che invece non la escludono». La premessa della mozione affronta i punti caldi della crisi con l´Iran. A partire dalla minaccia nucleare per finire con le dichiarazioni di Ahmadinejad contro Israele, favorevoli alla cancellazione dello Stato ebraico. Il dispositivo ribadisce anche il ruolo dell´Italia, condanna le parole del leader iraniano su Israele, auspica il riconoscimento di Gerusalemme e dalla sua sovranità da parte di tutte le nazioni arabe. L´Iran è un Paese islamico, non arabo, ma è chiaro che un´affermazione netta in sostegno di Israele si trasformerebbe in un segnale di isolamento per il presidente iraniano. La bozza andrà probabilmente limata, rivista. Resta l´obiettivo bipartisan. Il testo richiama in molte parti la mozione già votata dal Parlamento europeo il 13 ottobre a larga maggioranza, Ppe compreso. Ma lo scoglio di un documento comune sono anche le divisioni nel centrosinistra. Dini ha già detto di essere contrario alle sanzioni. Bertinotti invece vuole un chiaro «no» all´ipotesi-guerra «qualunque cosa succeda», oltre a un riconoscimento dello Stato palestinese accanto a quello israeliano. Gli basteranno i sottintesi della mozione della Margherita? Goffredo De Marchis