MACCHINA DEL TEMPO LUGLIO 2005, 4 novembre 2005
La fauna desertica è altamente specializzata ed è costituita in gran parte da animali di piccola taglia o insetti che hanno adattato al luogo il loro organismo, il loro metabolismo e il loro corpo (molti hanno sviluppato arti capaci di non farli affondare nella sabbia, come il gerbòa, un piccolo roditore): vivono tutti prevalentemente di notte (è il momento in cui scorpioni e rettili escono dalle tane per cacciare), riservando ai rari periodi di pioggia la riproduzione e le altre attività che richiedono grande dispendio di energie
La fauna desertica è altamente specializzata ed è costituita in gran parte da animali di piccola taglia o insetti che hanno adattato al luogo il loro organismo, il loro metabolismo e il loro corpo (molti hanno sviluppato arti capaci di non farli affondare nella sabbia, come il gerbòa, un piccolo roditore): vivono tutti prevalentemente di notte (è il momento in cui scorpioni e rettili escono dalle tane per cacciare), riservando ai rari periodi di pioggia la riproduzione e le altre attività che richiedono grande dispendio di energie. Alcuni rettili (sopra, una vipera cornuta del Sahara, ceraste cerastes) possono controllare la loro temperatura corporea variando la frequenza dei battiti del cuore e il metabolismo corporeo, mentre molti insetti e altri animali desertici riescono ad autoprodurre l’acqua decomponendo i carboidrati. Un altro rettile, l’uromastice, si nutre delle lucertole rintanate nei buchi per ripararsi dal sole. Sopra a sinistra, il fennec o volpe del deserto (fennecus zerda), che possiede robuste zampe con cui scava nelle dune delle gallerie lunghe anche una decina di metri dove la temperatura è più fresca (a un metro circa di profondità) e lì dorme durante il giorno. Riesce anche a raffreddare la temperatura corporea usando come radiatori le lunghe orecchie irrorate dai vasi sanguigni. Il cammello e il dromedario hanno invece la capacità di attraversare i deserti senza soffrire il caldo. Resistono per lunghi periodi senza bere, grazie alle poche ghiandole sudoripare che limitano la dispersione dei liquidi. Durante i loro viaggi perdono anche il 30 per cento del loro peso senza morire. Si nutrono di piante molto succose ma anche di arbusti spinosi e possono dissetarsi con acqua salmastra senza disidratarsi.