MACCHINA DEL TEMPO LUGLIO 2005, 4 novembre 2005
Negli anni ’70, gli Usa finanziarono una serie di ricerche che portarono al progetto SETI (Search for Extraterrestrial Intelligence), gestito dalla Nasa
Negli anni ’70, gli Usa finanziarono una serie di ricerche che portarono al progetto SETI (Search for Extraterrestrial Intelligence), gestito dalla Nasa. Il 1974 segna una data decisamente importante: per la prima volta l’umanità prova non ad ascoltare, ma a trasmettere. Dal radiotelescopio di Arecibo, in Portorico, partì il più potente segnale radio mai emesso nella storia. Un messaggio binario (composto di ”uno” e ”zero”) che sta viaggiando verso l’ammasso globulare M13, a circa 21.000 anni luce di distanza. Meglio non aspettare al telefono: se lì c’è qualcuno, la risposta ce la dovremmo attendere non prima di 42.000 anni. Finiti i fondi governativi, oggi l’Istituto SETI americano è una struttura privata senza scopo di lucro. Da qualche anno, tutti possono fare la loro parte nel cercare intelligenze extraterrestri. Il progetto SETI@home, creato dall’Università di Berkeley, permette di partecipare da casa a un complesso programma che coinvolge cinque milioni e mezzo di personal computer sparsi in tutto il mondo. SETI@home si installa come un salvaschermo, si attiva quando non usate il computer e fa la sua piccola parte di calcoli.