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 2005  novembre 03 Giovedì calendario

Il dramma delle Twin Towers ha fatto da spartiacque anche nella storia dell’aviazione civile, soprattutto americana

Il dramma delle Twin Towers ha fatto da spartiacque anche nella storia dell’aviazione civile, soprattutto americana. Ben 2.830 vittime innocenti e quattro aerei persi in un solo giorno sono stati un motivo sufficiente per rivoluzionare le regole della sicurezza aerea e cercare nuove soluzioni che prevenissero altri attacchi terroristici. L’applicazione del Patriot Act (l’insieme delle nuove misure antiterrorismo) e del CAPPS-II, l’enorme sistema computerizzato del governo atto a verificare le informazioni su tutti i passeggeri delle linee aeree, hanno però trovato ostacoli inattesi e suscitato numerose polemiche da parte di chi nega che, in nome della sicurezza generale,si possano limitare le libertà personali. In ogni caso, chi ha volato negli o per gli Stati Uniti ha notato come i controlli a terra siano diventati molto più rigidi, anche se più di una volta zelanti giornalisti hanno dimostrato come sia ancora possibile salire armati su un aereo. Ma la vera novità è un’altra: dopo una campagna portata avanti dalla maggioranza dei piloti con l’appoggio dell’Alpa, il sindacato principale, il 2 aprile 2003 è entrata in vigore negli Stati Uniti una legge che li autorizza a portare la pistola a bordo. Il 70 per cento dei piloti ha approvato l’iniziativa e già 44 di loro (ma molti altri seguiranno) hanno frequentato un corso governativo per diventare agente di volo federale. I dubbi sono numerosi, a partire dal fatto che sparare all’interno di un aereo in volo rischia di essere più pericoloso della causa da rimuovere (e infatti l’uso della pistola è limitato alla cabina). D’altra parte, l’idea di dotare ogni aereo di uno ”sceriffo dell’aria” pare inapplicabile: negli Stati Uniti decollano infatti 27 mila aerei il giorno (sopra, due piloti si addestrano in tecniche antiterrorismo al Federal Law Enforcement Training Center di Brunswick, in Georgia).