MACCHINA DEL TEMPO agosto 2005, 3 novembre 2005
Paolo Brosio, il popolare giornalista e conduttore televisivo di ”Linea Verde”, su Raiuno, racconta il suo rapporto con la calvizie
Paolo Brosio, il popolare giornalista e conduttore televisivo di ”Linea Verde”, su Raiuno, racconta il suo rapporto con la calvizie. Rivelando che il pericolo dell’insicurezza è peggio. Come vive la sua calvizie? Francamente non ha mai rappresentato un problema. Ho iniziato a perdere i primi capelli intorno ai 19 anni e progressivamente fino a circa ai 27 anni. Ma non l’ho vissuto come un dramma, anche perché, praticando molto sport, ho sempre preferito tenere i capelli molto corti. E non l’ho avvertito neanche come una perdita di sex appeal o una carta in meno nel corteggiamento di una donna. stato difficile rapportarsi al mondo dello spettacolo, dove l’aspetto esteriore è importante? Neanche qui ho incontrato problemi. Quando feci il mio ingresso a Mediaset come inviato per il telegiornale di Rete 4, ho trovato delle persone che mi hanno valutato non per il mio aspetto fisico ma per quello che ero capace di fare. E anche ora che conduco un programma è la stessa cosa. Credo che in questi casi conti poco l’influenza degli stereotipi trasmessi dalla televisione o dalla società. Tanti popolari conduttori e molti bravissimi attori sono calvi. Il segreto sta nel credere in se stessi e nelle proprie capacità. Allora si può vivere felici anche senza capelli? Sicuramente sì. L’aspetto esteriore non deve essere la cosa prioritaria e chi è calvo non deve farne un problema psicologico o sentirsi meno sicuro delle proprie capacità. Ognuno è libero di ricorrere ai trattamenti che preferisce ma io non ci credo molto. Credo che chi vive male la propria calvizie deve vincere la sua insicurezza facendo valere le proprie qualità umane e professionali. Si può essere vincenti anche senza avere una chioma fluente.