MACCHINA DEL TEMPO agosto 2005, 3 novembre 2005
I chirotteri sono secondi, per numero di esemplari, solo ai roditori. Nel mondo si contano un migliaio di specie, pari al 20 per cento di tutte le specie di mammiferi viventi
I chirotteri sono secondi, per numero di esemplari, solo ai roditori. Nel mondo si contano un migliaio di specie, pari al 20 per cento di tutte le specie di mammiferi viventi. Di queste, una trentina sono anche in Italia. La maggior parte delle specie è insettivora, ma soprattutto nei Paesi tropicali esistono pipistrelli che mangiano polline, nettare e frutti, predatori di pesci, rane e altri piccoli vertebrati e infine, in alcune zone del Centro e Sud America, si trovano anche i famigerati pipistrelli vampiro: si tratta di tre specie di piccola taglia che si nutrono succhiando il sangue di uccelli e bovini. I chirotteri europei, invece, apprezzano solo insetti e falene. Tra le specie italiane più comuni si trovano i pipistrelli nani, che hanno muso e orecchie neri, corpo corto e arrotondato e sono diffusi nei centri abitati, e le nottole che privilegiano, invece, le zone alberate. Le nottole sono grandi e rumorose e si riconoscono in volo per le ali particolarmente allungate. C’è poi l’orecchione, così chiamato perché i suoi padiglioni auricolari hanno una lunghezza quasi pari a quella corporea. Specie di grossa taglia sono il ferro di cavallo maggiore e il molosso dei cestoni: raggiungono l’apertura alare di 350-400 millimetri. Vi sono specie che utilizzano lo stesso territorio per tutto l’anno, specie che compiono spostamenti stagionali di decine o poche centinaia di chilometri e specie che migrano anche a distanze di duemila chilometri. Le specie dalle ali larghe effettuano un volo più lento e acrobatico, quelle dalle ali strette e lunghe volano in linea retta e più velocemente: possono superare anche i settanta chilometri all’ora.