Corriere della Sera 25/10/2005, pag.37 Antonio Troiano, 25 ottobre 2005
«L’uomo che ci spianò la strada». Corriere della Sera 25/10/2005. «Sì, sì, c’è. C’è una persona che avrei voluto conoscere», ci dice Muhammad Ali
«L’uomo che ci spianò la strada». Corriere della Sera 25/10/2005. «Sì, sì, c’è. C’è una persona che avrei voluto conoscere», ci dice Muhammad Ali. Non un grande uomo politico e neanche uno scienziato, né un filosofo né un leader religioso. «Il suo nome è: Jack Arthur Johnson, un pugile, il primo atleta di colore capace di conquistare la corona di campione del mondo dei pesi massimi». Johnson, spiega Ali, vinse il titolo nel 1908 quando ancora ai neri non era concesso di battersi con i bianchi, nessuno Stato avrebbe concesso la licenza. La tenacia di Johnson ebbe la meglio, e finalmente poté sfidare il campione in un match organizzato in Australia. Johnson vinse, infliggendo a Tommy Burns una dura lezione. «A Johnson mi piacerebbe chiedere – confessa Ali – dove riuscì a trovare la forza e la determinazione per vivere e affrontare la vita con tale coraggio. In un momento storico in cui un uomo di colore sapeva perfettamente che soltanto l’idea di sfidare un bianco o metterne in discussione la superiorità poteva costargli la vita». Jack, aggiunge Ali, «è stato un pugile di grande talento, ma questo non basterebbe. In lui ho sempre ammirato l’orgoglio di essere ciò che era. Senza timori, a viso aperto. E sebbene non abbia sempre fatto le scelte più sagge, Johnson ha sicuramente spianato la strada a uomini come me». Antonio Troiano